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Vento di stelle lontane A ERNESTO
11 maggio, anniversario
Quando i miei capelli diventeranno grigi e sulla pelle il tempo segnerà il passaggio mi amerai ancora, tu, come allora in maggio? A VOI
Non ci sono più parole per parlarci né tempo per amarci ma forse ritroverete ancora un po’ di me qui, tra questi fogli muti alla ricerca dei giorni perduti.
MARE
Il vento ricama parole fra i vorticosi capelli sussurra pensieri, ricordi infantili di profumi salmastri, pizzi di schiume stracciati dal mare.
La lampara sorge e annega nell’onda torna a fissarmi con la sua tremula stella, perla di luce lontana. Ogni onda un giorno di vita passata, sprecata? Non so, non voglio indagare... Guardo, ascolto, registro la voce dei sensi del bene e del male e questo mi basta.
ESTRO
Docile tela, bianco foglio di carta una linea frulla, serpeggia, s’insinua e negli occhi si scioglie il colore che chiede all’idea la materia, l’estro sublima l’emozione improvvisa e l’attimo diventa immortale.
PROFUMO DI MARE
Profumo di mare nell’aria e di parole perdute nel tempo. Languori d’amore pensati e sensazioni realmente provate o soltanto emozioni cercate?
ORE D’AMORE
Ore d’amore inebrianti emozione di sesso completo: Femmina e maschio, percezione di fine e principio intuizione di spazio e di tempo sensazione d’eterno.
TEMPORALE
Diluiscono i colori dell’estate. Pianto del cielo sulle cose stemperate nel mare. Tempo. Sbiadiscono i ricordi sommersi dai giorni. Svaniscono i contorni cancellati dai singhiozzi... Fluiscono dalla mente pensieri spenti.
CRISTALLI DI MARE
Cristalli di mare sulla mia pelle, gemme di alghe nei miei capelli
Carezze di schiuma, sensuale, che crepita, scivola giù dove, ingorda, la sabbia la beve e disegna, sinuosa, l’impronta del corpo.
Incantata, la mente divaga perduta nel tempo e insegue, estasiata, abbaglianti visioni d’eterno.
NAUSEA
Nausea, disgusto: stamattina la tua mano mi ha sfiorato. “Vattene” ha cambiato la carezza in un artiglio dove, trepida, l’anima ti offrivo.
A ERNESTO, NEL TEMPO
Dal fondo della mia incertezza tendo le mani, porgimi la tua, se m’ami, e aiutami a salire.
DELUSIONE?
Delusione? No, coscienza di realtà. Rimpianto forse per ciò che non è. Perché? Non c’è perché. Sensazione di incomunicabilità. Non basta urlare per farsi sentire, parliamo solo a noi stessi.
SOLITUDINE
Mia sola, unica amica. Ascolto nel tuo muto dialogo le cose non dette, i solitari pensieri. Non ti sfuggo, anzi ti cerco in una musica bassa, un colore nascosto. Oggi ti scopro nell’immagine della mia anima morta appena abbozzata su un foglio di carta. Forse un quadro, chissà... Niente ha senso perché ostinarsi a cercarlo? Scorre il tempo e il vuoto dentro dilaga, annulla la vita. Dammi lieve la mano e andiamo
RICORDATI canzoncina
Ricordati di ciò che siamo stati e ciò che abbiamo amato nella prima età.
Ripensa al nostro primo amore a chi, con tutto il cuore, ti voleva offrire la sua gioventù.
Ed ora che non credi più, ripensi con malinconia, che non è più mia la tua verità.
Poi tutto si confonde, lieve, sfumano i giorni che non tornan più.
Ed allora chiudi gli occhi stanchi, asciughi ancora il pianto e torni a riprovar. IL MOLO DI PONZA
Luce rossa e verde rutilanti scintille scisse dal prisma della nebbia infida.
Baluginìo di luci bianche piccole stelle nella notte bruna, mani sicure che si tendono amorose.
Ringhiano i marosi sulla pietra grigia crivellata dall’eterna lotta ma chiare le braccia del porto ci attirano all’interno.
Le luci ballano sul molo festose e gaie nel vento di libeccio, sibila la sartia sul pennone sferzando l’albero maestro che sovrasta, sentinella mai stanca, la bianca barca che sonnecchia calma dondolandosi, fiera, sull’onda ormai chetata. ALITO NELL’INVERNO
Alito di parole nell’inverno, arido amplesso nella notte, gelido vento che flagelli gli stanchi pensieri della mente sorreggi questi infiniti passi e portami con te all’ombra della fine.
NEL TEMPO
Come lampo rapito dal tempo io fuggo confusa nel vento, nel respiro potente del mare.
Ghermita dall’onda salmastra, sospinta da nuvole fatte di niente io scappo lontano da tutta la gente.
DISGUSTO
Mani morbide, sapienti, leggiadre, come fiori laccate di rosa, sciupate, abbrutite, mortificate in vili lavori e fetidi odori.
L’INCONSCIO
Nascosta dentro la mente cerco riparo dal mondo e tutto ciò che mi è caro e per questo può darmi dolore lo soffoco giù, nell’inconscio
SGOMENTO
Pianeti, stelle, galassie miriadi di galassie ed in fondo, io: piccola cosa con un grande sconforto. Perché io, tremula luce mi struggo in pensieri infiniti se nulla conta e piccola cosa è la vita?
PICCOLO CUORE AMICO
Sensibile tenerezza del tuo volto amico che pari al bagliore prezioso di un cuore lucente di perla, irradia scintille d’affetto mentre si apre al sorriso.
IL RANDAGIO
Scampolo di cane senza razza che trotterelli senza meta tra le barche del molo. Non chiedi nulla perché niente ti è dovuto ma nel tuo sguardo muto c’è una richiesta perenne di qualcosa che, forse, è di un avanzo o una fuggevole carezza, un gioco imprevisto di bambino, un fischio acuto eccitante per l’udito e, più semplicemente, il bisogno di qualcuno amico.
IL BACIO DEL VENTO SULLA PELLE
Come il bacio del vento sulla pelle la tua mano mi accarezza lieve. Ad occhi chiusi affondo nel piacere e il vorticoso tempo fermo in quell’istante.
La vita sospesa nella morte sgomenta la mente che spazia fra atomi di luci e rischiara la notte dell’inconscio svelando il mistero dell’essere vivente.
FIORI DI ROCCIA Fiori splendenti di roccia che imprigionaste l’amplesso del fuoco cocente nel vostro occhio lucente fissando per sempre un attimo d’eternità.
Rubini, smeraldi, diamanti fiori siderei, remoti come l’inizio dei tempi: vagito di vita lontana narrante di mondi ormai spenti e di tremuli soli nascenti. Gemme dai colori smaglianti che catturaste le stelle in un cristallo di luce ammaliata vi guardo, e il pensiero ritorna infinito.
DEMONI
Demoni furibondi della mente che attentate con pensieri ostili al principio vitale che alimenta l’eterno miracolo dell’essere, sgombrate, maledetta sarabanda del dubbio e dell’inutile e tornate nell’arida culla della morte.
AMO LA BELLEZZA
Amo la bellezza, il fragile pallore della diafana adolescenza la tenue sfumatura del variegato fiore la fragrante essenza di un profumo sottile l’arabesco sinuoso e lieve di un candido pizzo la sensuale morbidezza dello chiffon e del raso lo stemperarsi delle tinte di un tramonto sul mare il pianto malinconico di un solitario violino la misteriosa armonia e il fascino delle stelle lontane lo splendore e i vividi toni delle gemme preziose l’arcano sgomento delle cose sconosciute amo la cupa notte, il sole splendente e la luce amo i trepidi turbamenti e i dolci languori dell’amore e amo soprattutto te.
MESSAGGIO D’AMORE A UN FIORE
T’amo, bel fiore dal colore invitante che tracci strade smaglianti per messaggeri incoscienti che portano ad un fiore lontano il tuo richiamo d’amore.
L’insetto, docile, cede al tuo invito in cambio del nettare dolce e nell’aria tiepida porta il tuo polline a quel fiore lontano in attesa perenne, nonostante l’effimera vita, del tuo giallo messaggio d’amore.
LEGGERA
Leggera, leggera, lontana.
Non soffro più, non piango. Non potete più farmi del male. Sono morta e i morti non soffrono.
SCINTILLE DI MARE
Scintille di mare sulla scogliera, sprazzi di ricordi nei miei pensieri illuminati, a tratti, dal bagliore del faro.
NOTTE
Notte, poggia le tue dita di velluto sui miei pensieri e discioglili nel velo del sonno che ricopre le ombre dell’angoscia.
Accarezza, o notte, la mente, stempera le tenebre dell’incertezza che mi opprime e in un turbine di vento porta via la paura di vivere.
LACRIME DI TRISTEZZA
Lacrime di tristezza nei miei occhi, gocce di solitudine nel cuore mio, stille d’incertezza nel mio pensiero.
Onde di nebbia che sale, ineluttabile, con la disperata coscienza dell’incomunicabile.
VENTO DI STELLE LONTANE
Rimpianto di sogni ormai stanchi dispersi in un vento di stelle lontane.
Brandelli di questa mia vita distribuita a ciascuno di voi.
Più nulla mi resta e l’anima mia fugge sola, piangendo, rapita dal gelido vento di stelle lontane.
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