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CANZONI DEL VENTENNIO FASCISTA

 (per rendersi conto di come sia facile essere plagiati e mandati a morire senza vera causa)

 

Duce! Duce! Duce!

Il popolo italiano oggi è fiero

Perché vive in un’era di grandezza

Guidato dal suo grande condottiero

Che ritemprò nel cuor la giovinezza

Quel cuor di giovinezza ch’è soldato

E per la patria vuole libertà.

Duce, tu sei la luce

La fiamma tu sei nel cuore

La patria se vorrà

Il sangue si darà.

Se il mondo vuol la pace

Dovrà sentir la voce

D’un popolo che die

Duce, duce, duce.

Lavoro e patria questa è la bandiera

Che il popolo d’Italia benedice

Perché nel sangue ha quella fiamma nera

Che brilla tanto in guerra come in pace.

La fiamma che ha infiammato tanti cuori

Che caddero per la sua libertà.

                            Duce tu sei la luce….

 

Rivola ardita l’aquila imperiale

Nel cielo dell’impero conquistato

Col bacio dell’aurora ch’è immortale

E sempre la grandezza al mondo ha dato

E questo bacio che affratella il cuore

E la bellezza della libertà.

Duce tu sei la luce….. ecc.

 

Vincere!

Son già passati 25 anni

E quante lotte, quanti disinganni…

Fioriva allora un’altra primavera

Chiedeva aiuto allor la Francia intera!

Italia mia, soccorrimi! Aiutami anche tu!

…e quanti e quanti accorsero per non tornar mai più!

Vincere, bisogna vincere!

Ed ogni cuori di vincere giurò.

Corsero sull’Alpi candide

I fanti a mille…ed ogni bimbo allor pregò

"veglia anche tu sul mio papà"

Vincere, bisogna vincere

 

E vincitore il mio babbo tornerà!

Sul Piave la vittoria conquistata

Fu dagli amici irrisa e mutilata.

Cercò l’Italia un posticino al sole

E fu schernita a fatti e a paarole.

Ma il condottier impavido per questo non tremò

E verso il sole fulgido il popolo guidò!

Vincere, bisogna vincere

Ancora il popolo di vincere giurò.

Subito, senz’altro attendere,

fu ogni mamma che la fede sua donò

contro le infami sanzioni

solo un pensiero dominò:

vincere, bisogna vincere

L’Italia vinse e un impero conquistò!

 

E quell’imper col sangue conquistato

Aveva più il nemico esasperato.

Padron del mondo ancor non gli bastava

Nel nostro mare di chiuderci sognava.

Sfidarlo? Era impossibile! Eppur qualcuno osò!

Da Roma un cuore indomito insorse e lo sfidò.

Vincere, bisogna vincere!

Parola d’ordine che il popolo imparò!

Vincere per poter vivere

Nel nostro mare che il nemico incatenò.

L’ora dei conti è scoccata

Tornare indietro non si può!

Vincere, bisogna vincere

Ed ogni fante un leone diventò!

…al primo urto un avversario già crollò,

pallido, col volto livido

l’altro nemico fra le nebbie si serrò.

Nella sua tana sul mare

Presto inchiodato resterà.

Vincere, bisogna vincere

Così la pace vittoriosa splenderà!

 

Tarantella al sale inglese

Tarantè!

Tu ricordi ancora i giorni di quell’epoca lontana

Tarantè!

Quando un certo forestiero qui veniva in carovana

Tarantè!

Ogni "misse" allampanata si sentiva una regina

E per via della sterlina quante cose voleva da te!

Tarantella, tarantè!

Tarantella, tarantella

Ci chiamavan "macaroni"

Mandolino e caccavella

Era l’arma dell’Italy.

Lo scugnizzo faceva la ruota

E l’inglese diceva di cuor

"questa Italia la trovo più vuota

di un balocco di poco valor"

E lo scugnizzo ballava e cantava

Coi denti gialli la "misse" rideva

Mentre il "milorde" la pipa fumava

Ed alla fine pagava per tre!

Tarantella, tarantella, tarantè!

Ti ricordi quella flotta che tremò dalla paura

Tarantè!

Quando in Africa cercammo la magnifica avventura?

Tarantè!

Quella flotta trema ancora, prepotente sempre quella,

ma una nuova tarantella

certamente vedremo ballar!

Tarantella tarantella

Altra musica suoni tu.

Non c’è più la caccavella

Ma vedran che c’è quaggiù!

Quella flotta pirata dei mari

Vuoi sapere che fine farà?

Di rottami assortiti e assai vari

Presto presto un bel mucchio sarà!

E alla fine, con modo cortese,

A tutti loro daremo una dose

Molto abbondante di buon sale inglese

Per digerire i famosi "jamais!"

Tarantella, tarantella

Tarantella tarantè!

 

Soldatini di ferro

Sta presso il tavoli

Giocando il piccolo bebè

Gioca coi soldatin

Che il buon papà gli diè.

Ecco le schiere là

Già pronte in fila per marciar

Ma il piccolo ha un bel da far

Non possono avanzar

Perché sbarra il cammin

Dei fieri soldatin

Piantata proprio là

La pipa di papà!

Soldatini di ferro così

Par che marcin e fermi stan lì

Chiede il bimbo "papà per favor

sai tu dirmi se in petto hanno un cuor?"

Sorridendo il papà dice "No,

sono tutti di ferro e perciò

i soldati che vedi tu qui

sono fatti soltanto così!"

Oggi non c’è lezion

Bebè fa festa e a casa sta.

Apre il suo scatolon

E i soldatini son là.

Ma dalla strada vien

Un suon di banda militar.

Tralascia di giocar

S’affaccia per guardar

Son altri soldatin

Con tanti bei nastrin

Oh! Non li arresterà

La pipa di papà!

Soldatini di ferro così

Questi marcian e quelli stan lì

Chiede il bimbo "Papà per favor

Sono tutti di ferro anche lor?"

 

Serio in viso il papà dice allor

"Son di ferro ma in petto hanno un cuor.

I soldati che vedi tu qui

Sono fatti davvero così"

Soldatini di ferro che un dì

Hanno vinto sul Piave così

Conquistato un impero hanno ancor

E in Spagna han profuso il valor!

Son gli stessi che stanno a lottar

Sulla terra, nel cielo e sul mar!

I soldati d’Italia oggidì

Son di ferro e son tutti così!

 

Battaglioni "M"

Battaglioni del duce battaglioni,

della morte creati per la vita

a primavera s’apre la partita

e i continenti fanno fiamme e fior!

Per vincere ci vogliono i leoni

di Mussolini armati di valor!

Emme rossa, uguale sorte

Fiocco nero alla squadrista

Noi la morte l’abbiam vista

Con due bombe e in bocca un fior!

Contro l’oro c’è il sangue e fa la Storia

Contro i ghetti profumano i giardini

Sul mondo batte il cuor di Mussolini

A Marizai il buon seme germogliò!

Nel clima di battaglia e di vittoria

La fiamma nera a Ottobre divampò!

Contro Giuda, contro l’oro

C’è il sangue e far la Storia

Ti daremo la vittoria

Duce, o l’ultimo respir!

Battaglioni del lavoro, battaglioni della fede

Vince sempre chi più crede

Chi più a lungo sa patir!

 

La saga di Giarabub

Inchiodata sul palmeto

Veglia immobile la luna,

a cavallo della duna

sta l’antico minareto.

Squilli, macchine, bandiere

Scoppi, sangue… dimmi tu,

che succede cammelliere?

E la sagra di Giarabub!

Colonnello non voglio il pane

Dammi il piombo pel mio moschetto

C’è la terra del mio sacchetto

Che per oggi mi basterà!

 

Colonnello non voglio l’acqua

Dammi il fuoco distruggitore

Con il sangue di questo cuore

La mia sete si spegnerà!

 

Colonnello non voglio il cambio

Qui nessuno ritorna indietro

Non si cede neppure un metro

Se la morte non passerà!

Spunta già l’erba novella

Dove il sangue scese a rivi,

quei fantasmi in sentinella

sono morti o sono vivi?

Cammelliere non sei tu?

In ginocchio pellegrino:

son le voci di Giarabub!

Colonnello non voglio encomi

Sono morto per la mia terra

Ma la fine dell’Inghilterra

Incomincia da Giarabub!

 

Le donne non ci vogliono più bene

Le donne non ci vogliono più bene

Perché portiamo la camicia nera

Ci hanno detto che siamo da catene

Ci hanno che siamo da galera!

L’amore coi fascisti non conviene

Meglio un vigliacco che non ha bandiera

Uno che non ha sangue nelle vene

uno che serberà la pelle intera

Ce ne freghiamo, la signora Morte

Fa la civetta in mezzo alla battaglia

E si fa baciare solo dai soldati!

Forza ragazzi, fatele la corte

E getti fuoco e baci la mitraglia

E lasciamo le donne solo agli imboscati!

Inno dei giovani Fascisti

Fuoco di vesta

Che fuor dal tempio irrompe

Con ali e fiamme

La giovinezza va!

Fiaccole ardenti

Sull’are e sulle tombe

Noi siamo le speranze della nuova età.

Duce, duce, chi non saprà morir?

Il giuramento chi mai rinnegherà?

Snuda la spada quando tu lo vuoi

Gagliardetti al vento tutti verranno a Te!
Armi e bandiere degli antichi eroi

Per l’Italia o Duce fa balenare al sol!

E va, la vita va

Con sé ci porta e ci promette l’avvenir

Una maschia gioventù

Con romana volontà, combatterà!

Verrà, quel dì verrà

Che la gran madre degli eroi ci chiamerà!

Per l’Italia o Duce e per il Re

A noi! Ti darem gloria e impero in oltremar!

 

Mediterraneo

Nizza, Savoia, Corsica fatal

Malta baluardo di romanità!
Tunisi nostra sponde, monti e mar

Tuona la libertà!

Va gran maestral

Romita ruggi tuona con furor:

Stranier via!

Duce col rostro che Duilio armò

Roma fedele a te ritornerà.

In armi camicie nere

In piedi fratelli corsi

Voi ritrovate alfin la patria santa

La gran madre che vi amò, che vi chiamò.

Con la spada ,corsi, con la fede

L’invitto Duce vi rivendicò!

Di Malta lo strazio grida

Nel cuore d’Italia

L’audacia che irrompe e sfonda

Britannici navigli schianterà!

Noi ti riconquistiam

Con Garibaldi Nizza, Nizza

Col tuo biondo marinai!
Vinceremo, Duce, vinceremo

Tu sei la gloria e l’avvenir!

 

Inno delle giovani Italiane

Siam le giovani italiane

Stuol di rondini legger

Che dell’aquile romane

Camminiamo sul sentier.

Or l’Italia è tutta un volo

Ala nuova primavera

Batti l’ala, ardita schiera

Della Patria il sol brillò.

Il suo raggio a noi si stende

In un fascio tricolor

E nel cielo si distende

La canzone del valor.

Le sacre vestali

D’Italia siam noi

Che guardan la fiamma

Dei martiri tuoi

Eterna sua luce

Nei cuori serbiamo

L’Italia del Duce

Per te lo giuriam

Italia del Duce

Per te lo giuriam!

Siam le balde sentinelle delle italiche virtù

Siam le vigili sorelle della nostra gioventù.

E’ la casa il sacro altare

Dell’amor che in noi divampa

Ivi accesa abbiam la vampa

Che la patria ci affidò!

Se la patria ancor dimane

I suoi figli chiamerà

Delle giovani italiane

Il primo grido echeggerà.

Le sacre vestali, ecc.

Fu tradita la vittoria

Rinnegato il patrio amor

Ma dei martiri la gloria

Fiero accolse il Duce in cor.

Or dal Brennero ai tre mari

Un sol patto ci raduna

E d’Italia la fortuna

Nel littorio si giurò

Delle giovani italiane

Ove il cuor a guardia sta

La tua luce sovrumana

Niuno, Italia, spegnerà!

 

Inno dei fascisti universitari

Siamo fiaccole di vita

Siamo l’eterna gioventù

Che conquista l’avvenire

Di ferro armato e di pensier

Per le vie del nuovo impero

Che si allungano sul mar

Marceremo come il Duce vuole

Dove Roma già passò.

 

Bocche di porpora ridenti

Date amor, date amor

E noi domani a tutti i venti

Daremo il tricolor.

O nude stanze

Fredde e squallide nell’ora di studiar

Ove speranza, sogni e canti

Pur ci vengono a trovar

A noi veglianti sui volumi

di ogni scienza e di ogni età

il dovere gridi

per l’Italia e per il Duce

eia, eia, alalà!

 

Inno delle piccole italiane

Noi siamo l’alba d’or

Vispe cresciamo all’aura e al sol

Siamo d’Italia bimbe

Desianti l’Italia far più grande ancor.

I nostri picciol cuor

Picciol ma ardenti d’amor

Come augellini gorgheggianti

Iddio prega, salva il Duce ognor.

E fatte un giorno donne

Diventerem sorelle

Pronte al tuo cenno o Duce, sì

Per l’Italia e per il Re!

Italia bella, patrio suol

Gridan le bimbe, t’amiamo

A te daremo la nostra giovinezza in fiore

Per te nel nostro focolare

Nidi di pace e di gioia

Lavorerem con fede e amor

Di Roma eterna in onor!

 

Faccetta nera

Se vai sull’altipian che guarda il mare

Moretta che sei schiava tra le schiave

Vedrai come in un sogno tante navi

E un tricolor che sventola per te!

Faccetta nera, bell’abissina

Aspetta e spera

Che già l’ora si avvicina

Quando saremo vicino a te

Noi ti daremo un’altra legge e un altro re!

La nostra legge è schiavitù d’amore

Il nostro motto libertà e dovere

Vendicheremo noi camicie nere

Gli eroi caduti liberando te!

Faccetta nera, bell’abissina, ecc.

Faccetta nera, piccola abissina

Ti porteremo a Roma liberata

Da sole nostro tu sarai baciata

Sarai in camicia nera pure te!

Faccetta nera sarai romana

La tua bandiera sarà sol quell’italiana

Noi marceremo vicino a te

E sfileremo avanti al Duce e avanti al Re!

 

Adua

Adua è liberata, è ritornata a noi

Adua è conquistata, ritornano gli eroi.

Va vittoria va

Tutto il mondo sa

Adua è conquistata

Gridiamo: alalà!

Rullano i tamburi

Cessa il suono dei cannon

Quanta emozion

S’alza fra le lacrime

Di gioia e di passion

Una vision:

Sono i martiri che un dì

Questa terra ricoprì

Ombre color di sangue

Sul sol che langue

Cantar così:

Adua è liberata, ecc.

 

Inno a Roma

Roma divina a te sul Campidoglio

Dove eterno verdeggia il sacro alloro

A te nostra fortezza, nostro orgoglio

Ascende il coro:

Salve dea Roma

Ti sfavilla in fronte

Il sol che nasce sulla nuova Storia

Fulgida in armi all’ultimo orizzonte

Sta la vittoria.

Sole che sorgi libero e giocondo

Sui colli nostri i tuoi cavalli doma

Tu non vedrai nessuna cosa al mondo

Maggior di Roma, maggior di Roma!

Per tutta l’aria è un volo di bandiere

E la pace del mondo oggi è latina

Il tricolore canta sul cantiere, sull’officina.

Madre di messi e di lanosi armenti

D’opere schiette e di pensose scuole

Tornano alle tue case i reggimenti, e sorge il sole.

Sole che sorgi libero e giocondo, ecc.

 

Roma rivendica l’impero

Roma rivendica l’impero

L’ora dell’aquile suonò.

Squilli di trombe salutano il vol

Dal Campidoglio al Quirinal

Terra ti vogliamo dominar

Mare ti vogliamo navigar

Il littorio ritorna segnal

Di forza e di civiltà.

Sette colli nel ciel

Sette glorie nel sol

Dei cesari il genio e il fato

Rivivono nel Duce liberator.

Sotto fasci di allor

Nella luce del dì

Con mille bandiere

Passa il popolo d’Italia, trionfator.

Di Roma o sol mai possa tu

Rimirar più fulgida città

O sol, o sol possa tu

Sempre baciar sulla fronte invitta

Ai figli dell’Urbe immortal.

 

Benvenuto al Duce

Dai bei vigneti, o Duce, dai castelli

Che son l’antica storia del Piemonte

T’è giunto il grido ardente di Vercelli

Terra d’eroi che gloria baciò in fronte

Questo saluto la provincia d’oro

T’ha tributato o condottiero invitto

Sostando solo un poco il suo lavoro

Per riprendere a "tiare dritto"!

O condottier, conquistator d’Imperi

D’esser con te siam fieri

Per vincere o morir, Duce immortal

L’Italia in te confida

Ed appassionata grida

L’amor che pone in te.

Coi suoi telai pulsanti ne senza pace

Biella operosa a te il suo inno invia

Ed ogni dì persevera tenace

Per giunger vittoriosa all’autarchia.

Così nessun riposo si concede

Il popol che conosce il suo dovere

Ma ogni dì col passo suo procede

Perché l’Italia vuole far temere.

O condottier, conquistator d’Imperi, ecc.

 

Inno del Balilla

Fischia il sasso

Il nome squilla

Del ragazzo di Partoria

E l’intrepido balilla

Sta gigante nella Storia!

Era bronzo quel mortaio

Che nel fango sprofondò

Ma il ragazzo fu d’acciaio

E la madre liberò.

Fiero l’occhio

Svelto il passo

Chiaro il grido del valore

Ai nemici in fronte a sasso

Agli amici tutto il cuor!

Su lupotti, aquilotti

Come i sardi tamburini

Come i siculi picciotti

Bruni eroi garibaldini

Vibra l’animo nel petto

Sitibondo di virtù

Freme Italia e il gagliardetto

E nei fremiti sei tu.

Fiero l’occhio, ecc.

 

Siamo nembi di sementi

Siamo fiamme di coraggio

Per noi canta la sorgente

Per noi brilla e ride maggio

Ma se un giorno la battaglia

alpi e mari incendierà

Noi saremo la mitraglia

Della santa libertà.

 

Inno dei Balilla Moschettieri

Nell’Italia dei fascisti

Anche i bimbi son guerrieri

Siam balilla moschettieri

Dell’Italia il baldo fior.

La medaglia che portiamo

Con il Duce qui sul petto

Fa da scudo al nostro affetto

E d’orgoglio accende i cuor.

L’occhio del Duce brilla

Fiso nei suoi balilla

Siam la scintilla d’amor

Che un dì

Dal suo gran cuore uscì!

Sì, sì

Duce dei tuoi balilla

Alta la fede squilla

Più dolce nom del tuo non v’è

Duce, Duce per te!

Noi abbiamo un bel moschetto

E l’Italia ce lo diede

Moschettiere l’armi al piede

Il destino a preparar!

Se Balilla aveva un sasso

Noi lanciamo il nostro cuore

Dei piccini il maschio ardore

Può la grande Italia far!

L’occhio del Duce brilla, ecc.

Primavera delle genti

Torna Roma ai suoi destini

L’ha voluto Mussolini

Il suo sogno in marcia e già!

Roma eterna i suoi tesori

Fiera al mondo additerà.

L’occhio del Duce brilla, ecc.

 

Cantata dei legionari

Ce ne fregammo un dì della galera

Ce ne fregammo ella brutta morte

Per preparare questa gente forte

Che se ne frega adesso di morir!

Il mondo sa che la camicia nera

S’indossa per combattere e patir – Duce!

Per l’Italia e per l’Impero

Eia eia alalà! Alalà! Alalà!

I morti che lasciammo a passo Uarieu

Sono i pilastri del romano impero

Gronda di sangue il gagliardetto nero

Che contro l’amba il barbaro inchiodò!

Sui morti che lasciammo a passo Uarieu

La croce di Giuliani sfolgorò. – Duce!

Per l’Italia e per l’Impero, ecc.

Ma la mitragliatrice non la lascio

Gridò ferito il legionario al passo

Colava sangue sul conteso sasso

Il costato che a Cristo somigliò!

Man la mitragliatrice non la lascio

E l’arma a un tratto lo lasciò!

Per l’Italia e per l’Impero, ecc.

Duce che hai dato a un popolo l’impero

Noi col lavoro lo feconderemo

Col vecchio diventato scemo

Ci sono sempre dei conti da saldar.

Duce che hai dato a un popolo l’impero

Siamo pronti per te a ricominciar!

Per l’Italia e per l’Impero, ecc.

E’ bello avere tutto il mondo addosso

Sentirsi in petto questo orgoglio atroce

Siamo i più svelti a trasformarci in croce

Noi bersaglieri della nuova età!

E’ bello avere tutto il mondo addosso

Finché giustizia il Duce non farà! – Duce!

Per l’Italia e per l’Impero, ecc

I conti vecchi son bell’e saldati

Ma la partita non è chiusa ancora

Quella che sorgerà è la nostra aurora

Quella che è sorta non i piace più!

I conti vecchi son bell’e saldati

Ci manca qualche Ras Nasibù!

 

La canzone dei sommergibili

Sfiorano l’onde nere

nella fitta oscurità

dalle torrette fiere

ogni sguardo attento sta.

Taciti e invisibili

partono i sommergibili

cuori e motori

d’assaltatori

verso l’immensità!

Andar pel vasto mar

Ridendo in faccia

A monna morte ed al destino

Colpir e seppellir ogni nemico

Che si incontra sul cammino!

E così che vive il marinar

nel profondo cor

del sonante mar

del nemico e dell’avversità

se ne infischia perché sa

che vincerà!

Giù sotto l’onda grigia

di foschia nell’albeggiar

una torretta bigia

spia la preda al suo passar.

Scatta dal sommergibile

Rapido e infallibile

Dritto e sicuro

Batte il siluro

Schianta e sconvolge il mar!

Andar pel vasto mar, ecc.

Giù sotto l’onda azzurra

Della luce mattinal

Ogni motor sussurra

Come un canto trionfal.

Ai porti inaccessibili

Tornano i sommergibili

Ogni bandiera

Che batte fiera

Una vittoria val!

Andar pel vasto mar, ecc.

 

Ritorno del legionario

Mamma ritorno ancora nella casetta

Sulla montagna che mi fu natale

Son pien di gloria amata mia vecchietta

Ho combattuto in Africa Orientale!

Asciuga il dolce pianto

Ripeti al mondo intero

Che il figlio tuo guerriero

Vince a canta ancor!

Italia va

Colla tua giovinezza

Per la maggior grandezza

Il Duce sempre a vegliar sarà!

Veglierà il re

Gloriosa patria bella

Tu sei la viva stella

Che luce al mondo ridonerà!

Caro balilla ti ho portato un fiore

Ch’io raccolsi in mezzo alla battaglia

Il suo profumo aspira con ardore

Se crepitasse ancora la battaglia.

Bagnato tutto intorno

Dal sangue di un guerriero

Che per crear l’Impero

Si spegneva al sol!

Italia va, ecc.

 

Conti aperti

Allungato è lo stivale

Fino all’Africa Orientale,

ma allargato adesso sia

con Biserta e Tunisia!

Torna Corsica rocciosa

Gema italica preziosa

Villafranca? Il patto muoia

E a noi torni la Savoia!

Fuori fuori da Gibuti

Gli slombati ed i cornuti

Via aperta, è naturale,

di Suez per il canale!

Baldanzoso Deladier

Ripeteva i suoi "jamais!"

Ma per forza "aujourd’hui"

Dovrà dire sempre "oui"!

Cuginanze e sorellanze

Son finite, addio speranze!

Con i pianti e con i preghi

Francia tu più non ci freghi!

Con le buone e senza stizza

All’Italia torni Nizza

E l’inglese in tutta fretta

Ci ridia Malta e Valletta!

Con Badoglio e con Graziani

A Parigi gli italiani

Entreranno rosei e freschi

Incontrandovi i tedeschi!

O francesi ecco i nodi

Degli inganni e delle frodi

L’ora è giunta e certi conti

Siano resi tutti e pronti!

 

Piemonte

Quando s’affaccia dalla cerchia alpina

Il Bianco e il Rosa e il nostro bel Monviso

Per monti e valli infino alla marina

È tutto un inno, incanto e paradiso.

Piemonte, cara terra di prodi

Terra d’acciaio e d’ardimento

Di luce e di gloria sei fede viva

Nella tu storia di civiltà.

Cantan festanti per fecondo piano

I fiumi azzurri e le città turrite

Le gesta eroiche di un amor sovrano

Che al mondo ha dato le più belle vite.

Piemonte, forte la tua gente

Sfida la morte onnipotente

Quando il paese che t’è vicino

Sempre la guerra ti fa.

Quando dalla piemontese terra

S’eleva un canto alla morente sera

Canto di gloria memore di guerra

Ma dolce e mite come una preghiera

Piemonte canta terra di forti

La guerra santa l’han vinta i morti

Tientili stretti tra le tue braccia

I benedetti dei nostri dì.

 

Giovinezza

Allorché dalla trincea

Suona l’ora di battaglia

Sempre è prima fiamma nera

Che terribile si scaglia!

Col pugnale nella mano

Con la fede dentro il cuore

Ei s’avanza e va lontano

Pien di gloria e di valor!

Giovinezza, giovinezza

Primavera di bellezza

Per la vita e per l’ebbrezza

Il mio canto vola e va!

E per Benito Mussolini

Eia eia, alalà!

Col pugnale e con la bomba

Nella vita del terrore

Quando l’obice rimbomba

Non mi trema in petto il cuore.

La mia splendida bandiera

È di un unico colore

È una fiamma tutta nera

Che divampa in ogni cuor!

Giovinezza, giovinezza, ecc.

Del pugnale al fiero lampo

Della bomba al gran fragore

Tutti avanti, tutti al campo

Qui si vince oppur si muore!

Sono giovane e son forte

Non mi trema in petto il cuore

Sorridendo vo’ alla morte

Pria di andare al disonor!

Giovinezza, giovinezza, ecc.

 

Camera Richard

Camerata Richard, benvenuto!

Dammi il sacco, si scivola, bada…

Il nemico e aldilà della strada,

parla piano, già t’hanno veduto!

Ventun anni? La stessa mia classe

Questo vedi è il mio primo bambino

E tu sei fidanzato a Berlino

E abitante alla Krausenstrasse…

Se mia madre a quest’ora pensasse

Che ho trovato un amico vicino!

Camerati di una guerra

Camerati di una sorte

Chi divide pane e morte

Non si scioglie sulla terra!

Camerata Richard, tre minuti…

Due minuti… un minuto.. si attacca!

C’è il mio nome cucito alla giacca…

Pronti, fuori! Che il cielo ci aiuti!

Camerata Richard come canta

La mitraglia di quella piazzola

Tieni a mente Salvetti Nicola

Vico Mezzocannone cinquanta…

Oggi tutta la terra si schianta

Ma noi due siamo un’anima sola!

Camerati d’una guerra

Camerati d’una sorte

Chi divide pane e morte

Più nessun lo scioglierà!

Camerati fuori il passo

Sulla strada della gloria

Coglieremo la vittoria

Per la nostra libertà!

 

Stornelli

Se Benito tira dritto

Prenderemo anche l’Egitto,

se ci manca la farina

prenderemo anche la Cina

Sia allungato lo stivale

Fino all’Africa Orientale"…

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