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                                                                                UNION SQUARE - 1° tempo

EST. UNION SQUARE - NOTTE

E’ una notte di luna. La comunità dei senza tetto vive in un villaggio di cartone costruito 

negli androni dei palazzi degli uffici e sulle panchine del parco in mezzo alla piazza.

Su alcuni cartelloni c’è la fotografia di un bell’uomo vicino alla quarantina, 

BRUCE HICKMAN, con la scritta       "VOTE FOR GOVERNOR"

 

INT.- ANDRONE UFFICIO DI GLORIA. NOTTE

GERRY, un giovane barbone sulla trentina, si sdraia sopra uno strato di giornali nell'androne

buio di un palazzo di uffici. E' talmente sporco, stracciato, irsuto che è difficile persino

distinguere le fattezze del suo viso. Scola l'ultima birra da una lattina, emette un sonoro rutto,

bacia una vecchia tromba ammaccata, la sistema vicino a lui e chiude gli occhi.

Un’ombra si muove oltre la vetrata d’ingresso. Qualcuno apre la porta e inciampa sul corpo

di Gerry. E’ GLORIA, bellissima, elegantissima, vestita con la severità delle donne in carriera

, per poco non cade perché sta parlando in un cellulare e ha una sola mano per reggersi.

GLORIA (al cellulare)

...ho capito, Bruce, ho capito! Senti è tutto il giorno che litigo con Tokyo. Non è facile sistemare questa faccenda...

Gerry, abituato a prendere calci, grugnisce e apre un solo occhio. Gloria incontra quello

sguardo e qualcosa la colpisce. Sempre continuando a parlare nel cellulare, si pesca in

tasca una banconota e la lascia cadere addosso a Gerry, scavalcandolo, inciampa nella

tromba, per poco non cade. Recupera l’equilibrio e va verso il parcheggio sotterraneo di

Union Square.

GLORIA (al cellulare)

... come tuo avvocato ti consiglio di scegliere: o la candidatura a Governatore o gli affari. Cosa? Parla più forte. Ah, come tua ex donna? Beh, lo stesso. O gli affari o la politica.

Gerry recupera la tromba, la accarezza con la mano, poi cerca di vedere al buio di quant'è la

banconota: riesce a leggere 10 dollari. Guarda meglio, si sporge verso la luce che cade da

un lampione sul marciapiede. Si alza, si gratta e guarda verso Gloria. Muove qualche passo

dietro a lei.

GERRY

Ehi un fottuto Jackson. Signor Presidente come va? E’ un sacco di tempo che non ci vediamo...

 

EST. - UNION SQUARE - NOTTE

Gloria cammina svelta verso l’ingresso del parcheggio sotterraneo e sparisce nel buio.

Un uomo fa un cenno ad un altro che sta in un’auto e poi si incammina dietro a Gloria.

Gerry ha visto. Si gratta la barba ispida, incerto.

L’uomo in macchina accende il motore e fa il giro della piazza andando a mettersi davanti

all’uscita del parcheggio. Gerry impreca nella barba e va verso l’ingresso del parcheggio.

 

INT. - PARCHEGGIO SOTTERRANEO A UNION SQUARE - NOTTE

Gloria chiude il cellulare e si avvia verso la sua auto, una lussuosa decappottabile bianca. 

Sente un passo affrettato. Si ferma. Il grande parcheggio e in penombra e deserto.

Gloria si avvicina alla propria auto, ma un uomo si para pochi passi davanti a lei 

con una pistola spianata

RAPINATORE

Okay bella. Ferma il culo. Se non vuoi che ti faccia un altro buco posa la borsetta sulla macchina, il cellulare, l’orologio, anelli, braccialetti, tutto insomma e anche le chiavi dell’auto. E muoviti piano, bella, come se volessi farmi arrapare.

Gloria fissa il rapinatore spaventata ma dominando la paura si appresta ad obbedire 

quando Gerry assale il rapinatore alle spalle impegnandosi in una lotta per strappargli 

la pistola

GERRY

Molla l’osso figlio di mignotta pompinara!

Il bandito incassa i colpi, ne restituisce un paio e poi spara a Gerry che cade a terra. 

L’aggressore fugge. La faccia di Gerry si sporca di sangue che cola dalla ferita di striscio 

alla testa.

GERRY

Tu, rottinculo, sucaminchia! Torna qui che ti faccio un culo come un secchio!

Gloria aiuta Gerry a rialzarsi. Lui si tocca la ferita alla testa e grida

GERRY

Un fottuto pollice più in basso e starei già suonando un rap per i fottuti angeli! Tu! Testa di cazzo! Torna qui!

GLORIA

Se n’è andato. Piantala adesso, per favore. Coraggio, ora chiamo un autoambulanza.

Gloria compone il numero 911 per l'emergenza ma Gerry con una manata sul telefono 

glielo impedisce

GERRY

Merda. Non mi serve nessuna auto- ambulanza del cazzo.

GLORIA

Sei ferito. E' mio dovere portarti al Pronto Soccorso. Se non vuoi l’autoambulanza, ti porto con la mia macchina.

Gerry sta per dire di no, ma poi guarda la macchina, guarda di nuovo la donna e sorride 

incredulo, come un bambino

GERRY

Ma dài! Vuoi dire che tu porti uno come me con te in quella macchina lì?

GLORIA

Certo. Forza. Sali.

Gloria entra nella propria auto e spalanca la portiera per far salire Gerry. 

L'uomo si avvicina alla lussuosa vettura. Si sputa nelle mani, se le frega e poi fa 

scorrere la punta delle dita sull'imbottitura foderata in pelle dell'interno dello sportello

GERRY

Morbido eh? Sembra pelle di culo di bambino.

GLORIA

Per favore! Forza, salta su.

Gerry va a raccogliere la sua tromba che ha lasciato sul pavimento del garage, sale 

sull'auto e si siede accanto a Gloria. Si gonfia di gioia e di orgoglio e mentre Gloria 

accende il motore, Gerry si ravvia capelli, barba, si spazzola con le mani i vestiti 

sollevando nuvolette di polvere puzzolente.

Gloria avvia l'auto e si dirige fuori dal garage storcendo il naso

GLORIA

Potresti evitare?

GERRY

Cosa?

GLORIA

Tutto.

 

EST. - UNION SQUARE - NOTTE

Gloria alla guida della sua decappottabile bianca esce dal garage sotterraneo di 

Union Square. Gerry al suo fianco si pavoneggia e si sporge dal finestrino cercando 

di farsi vedere da qualcuno dei suoi amici.

Si vedono tre sagome umane sdraiate sulle panchine della piazza e un paio negli androni 

dei palazzi. Ma nessuno si muove e nota Gerry sull’auto. Allora, mentre Gloria sta per 

svoltare sulla Gear, Gerry allunga una mano e pigia il clacson.

Gloria sbanda ma non riesce a togliere la mano di Gerry dal clacson. Il rombo fa balzare 

in piedi tutti gli homeless della zona.

Una donna sfatta dai capelli grigi, chiamata da tutti MADONNA, butta all’aria i cartoni 

per il soprassalto e leva alto il dito medio all’indirizzo della macchina che l’ha svegliata

MADONNA

Fanculo!

accanto a lei un vecchietto tutto bianco, pieno di alcol, strilla con una vocetta querula

FILTHY CAN

Ma non hai visto chi cazzo c’era in quella macchina, Madonna?

MADONNA

E chi ci doveva essere, uno stronzo! Per suonare così a quest’ora di notte e svegliare le gente per bene!

FILTHY CAN

Ma quale gente per bene se facevi la troia in un casino!

MADONNA

Troia per bene! Va bene? Troia per bene, brutto ubriacone che non sei altro.

si avvicina un terzo barbone, piccolo, esangue, completamente rasato, con la pelle 

chiazzata di scuro. E’ KAPOSI

KAPOSI

Ehi, Filthy Can! Ma non era il vecchio Gerry dentro quella macchina da milionari?

MADONNA

Gerry? Ma vaffanculo Kaposi! Gerry non va con quella gentaglia piena di soldi.

 

INT. - PRONTO SOCCORSO - NOTTE

Le facce delle infermiere si torcono per il disgusto.

Mettono Gerry di forza su un lettino a rotelle e gli lavano la ferita con acqua ossigenata. 

Gerry urla.

INFERMIERA

Perché strilli? E’acqua ossigenata. Non brucia.

GERRY (realizzando)

Vero... non brucia...

ALTRA INFERMIERA

E lui che bisognerebbe bruciare tutto intero. Senti come puzza.

le infermiere spingono il lettino a ruote mentre Gloria firma dei documenti sul banco 

della Ricezione.

GLORIA

Garantisco io per lui. Pago io per qualunque cosa abbia bisogno. Ecco la mia carta di credito.

IMPIEGATO

Scriva qui il suo indirizzo, per favore.

 

VOCE GERRY

Fermi, cazzo! Non ho niente! Merda, volete lasciarmi andare? Ma che...

 

INT. - PRONTO SOCCORSO - NOTTE

GERRY

... cazzo volete farmi??

Gerry si dimena e si guarda intorno ansioso

GERRY

Dov’è lei? Dov’è la mia fatina buona...

 

INT. - CASA GLORIA. CAMERA DA LETTO - GIORNO

Gloria si sveglia presto. La sua stanza è piena di mazzi di rose rosse. Sente un profumo 

appetitoso venire da fuori. Seguendo il profumo della carne abbrustolita arriva alla porta 

che dà sul giardino. La porta è chiusa e la chiave è nella toppa. Gloria apre ed esce nel giardino.

 

EST. - GIARDINO CASA GLORIA - GIORNO

Gerry, che sta cuocendo degli hot dog su una griglia a gas, usando una posata d’argento 

di Gloria come spiedo. Gloria va verso Gerry. Vedendola arrivare Gerry sorride e annuncia:

GERRY

La colazione è pronta!

Gloria sbadiglia davanti alla fila degli hot dog alla cipolla sul tavolo nel patio accanto alle 

dodici lattine di birre.

GLORIA

Vorrei un caffè...

Gerry prende da terra una caffettiera e riempie un tazzone di caffè, innaffiando anche 

un suo lercio dito premuto dentro la tazza su cui si legge LAWYERS DO IT IN BRIEF. 

(GLI AVVOCATI LO FANNO IN FRETTA)

GERRY

E’ ancora caldo. Bevi. Il caffè dev’essere nero e caldo come l’inferno.

GLORIA

Nero soprattutto. Non so perché ma mi è passata la voglia.

Gerry si ficca un hot dog e una larga fetta di cipolla in bocca e mastica rumorosamente mentre invita a gesti Gloria a servirsi e mangiare quello che vuole. Gloria balbetta

 

GLORIA

Senti.. sei stato tu... voglio dire... le rose... ?

Gerry annuisce e rutta esalando odore di cipolla e birra.

GERRY

Positivo.

GLORIA

Ma.. come hai fatto a entrare in casa... e in camera mia. Le porte erano chiuse a chiave...

Gerry sogghigna. Le mostra una catena con un grosso magnete. Sempre masticando 

rumorosamente invita Gloria a seguirlo e apre e chiude la porta d’ingresso semplicemente 

ruotando il magnete. La chiave nella serratura gira anch’essa.

GERRY

Te la regalo. E’ facile. Fai una cazzo di prova.

le dà la chiave, Gloria la prende, poi rinuncia alla prova e se la mette in tasca.

GLORIA

Più tardi. Adesso però devi andare via. Oggi è una giornataccia..

GERRY

Ma tu non hai mangiato niente.

GLORIA

Non ho fame. Grazie di tutto, fiori, colazione... ma adesso devi proprio andartene.

Gerry abbassa la testa, offeso. Si alza, lentamente. Sospira. Si gratta. Raccoglie la sua 

tromba. Suona il telefono e Gloria corre dentro casa.

Gerry si avvicina alla porta a vetri e sbircia verso Gloria.

 

INT. - CASA GLORIA. SOGGIORNO - GIORNO

Come visto dal giardino:

Gloria prende il cordless e risponde

GLORIA

Sì? Oh Bruce...

 

INT. - UFFICIO DI BRUCE ALLA SAUSALITO RESORT - GIORNO

BRUCE HICKMAN, l’uomo la cui foto abbiamo visto sui manifesti delle elezioni per il 

governatore, sta parlando al telefono seduto sulla poltrona del suo ufficio. Oltre la vetrata, 

la vista della baia di San Francisco punteggiata di vele colorate.

In piedi dietro a lui, una bella ragazza bionda, JOAN, gli sta facendo un massaggio 

anti-stress sulle spalle in atteggiamento molto confidenziale.

BRUCE (al telefono)

Sono nei guai. Guai grossi. No, no... non i giapponesi. L’altra faccenda. Per telefono non ti posso spiegare ma devo vederti.

 

INT. - CASA GLORIA. SOGGIORNO - GIORNO

Gloria al telefono. Vede la faccia di Gerry vicino al vetro e gli fa cenno di andarsene, 

seccata.

GLORIA (al telefono)

Posso essere nel mio ufficio tra un’ora.

BRUCE (voce telefono)

No. E’ meglio che vieni qui. Senti, Gloria, se non troviamo una soluzione sono finito. Capito? Finito.

GLORIA (al telefono)

Ma che accidenti hai fatto?

BRUCE (voce al telefono)

Cosa ho fatto? Ho seguito i tuoi consigli, solo che sta per scoppiare tutto. Qualcuno ha allertato l’ FBI, capito? Se non trovi uno che si metta al mio posto, una testa di legno, un capro espiatorio. Lo pago bene. Uno qualunque che non abbia niente da perdere e accetti di andare in galera al posto mio... sono fottuto!

GLORIA (al telefono)

Eh no, Bruce, se facevi come dicevo io la galera non la rischiavi. Hai fatto di testa tua. Che è successo, hai ammazzato qualcuno?

 

INT. - UFFICIO DI BRUCE ALLA SAUSALITO RESORT - GIORNO

Joan scivola con le mani ad accarezzare il petto di Bruce, massaggiandolo sempre più 

verso l’inguine. Bruce cerca di sottrarsi al massaggio erotico con sguardi supplici verso 

Joan che in risposta aumenta ancora i suoi movimenti

BRUCE (al telefono)

Peggio. Abbiamo fatto quell’incrocio azionario che dicevi ma non abbiamo pagato le tasse.

 

INT. - CASA GLORIA. SOGGIORNO - GIORNO

GLORIA (al telefono)

Bravi! Che bella pensata! Tu e Fred siete dei veri geni della finanza! Caro mio, quando si fanno affari illegali bisogna essere assolutamente pignoli nell’adempiere alle formalità di legge.

BRUCE (dal telefono)

Lo so, Gloria, hai ragione. Me l’hai detto cento volte. E’ stata una leggerezza di Fred. Ma adesso il problema è mio e lo sai come sono i Federali in materia fiscale.

GLORIA

Vedrò che posso fare.

 

INT. - UFFICIO DI BRUCE ALLA SAUSALITO RESORT - GIORNO

Joan ha infilato una delle sue mani sotto la camicia di Bruce e gli accarezza la pelle del torace

BRUCE (al telefono)

Senti, o troviamo qualcuno che si prenda la responsabilità di tutto o la mia carriera politica è finita.

 

INT. - CASA GLORIA. SOGGIORNO - GIORNO

Gloria parla al telefono e guarda verso il giardino, verso Gerry

 

GLORIA (al telefono)

Bruce, dove vuoi che troviamo qualcuno che vada in galera al posto tuo... uno che... aspetta un momento..

 

EST. - GIARDINO CASA GLORIA - GIORNO

Gerry tira su col naso e se ne va a capo chino. Sosta al bordo del prato ben rasata, 

si tappa una narice e soffia forte, liberandosi il naso. Poi ripete l’operazione con l’altra 

narice. Gloria appare sulla porta a vetri

GLORIA

Senti, tu, scusa, come hai detto che ti chiami?

GERRY

Non l’ho detto, Ma’am. Mi chiamo Gerald Echevarria. Gerry per gli amici.

GLORIA

Piantala di chiamarmi Ma’am. Mi chiamo Gloria.

Gloria gli si avvicina col telefono in mano e Gerry allunga la mano per sigillare la 

presentazione. Gloria esita ma poi vince il ribrezzo e gliela stringe

GERRY

Gloria in excelsis....

GLORIA

Sai il latino?

GERRY

Un po’. L’uomo che mi ha fatto da padre sapeva tutta la Bibbia a memoria e parlava latino.

GLORIA

Un pastore?

GERRY

Di più. Old Washington era un profeta, suonava la tromba come un dio e ti poteva sfilare il portafoglio senza che te ne accorgessi anche se stavi in costume da bagno.

GLORIA

Grand’uomo. Senti Gerry, ti voglio proporre un affare. Che ne diresti di un posto dove dormire, vestiti su misura, tutto il mangiare che vuoi, vino, birra e cipolle a piacere, più diecimila dollari in contanti?

GERRY

Diecimila fottuti dollaroni?

GLORIA

Mh. mh. Tutto quello che devi fare è andare in prigione per un po’.

GERRY

Ma’am, son stato al gabbio per maledettamente meno! Diecimila verdoni! Ma tu allora chi cazzo sei? La fatina buona delle fiabe? Old Washington mi parlava sempre della fatina del cazzo ma pensavo che esistesse solo nelle stronzate che si raccontano ai bambini.

 

Gerry guarda Gloria adorante.

Il sole del mattino entra dalla finestra e le disegna intorno un’aureola dorata. Gloria gli tende la mano

GLORIA

Allora affare fatto?

Gerry si sputa in mano, se la pulisce sui pantaloni e poi stringe quella di Gloria con entusiasmo.

GERRY

Fattissimo.

GLORIA

Ok. La prima cosa però è un bagno. Vai in quello di sopra. C’è tutto quello che ti serve.

GERRY (si annusa)

Perché? Ho un buon odore io! Ho fatto una doccia prima di uscire dal collegio.

Gerry si mette davanti agli occhi una grata costruita con le dita.

GLORIA

Sei stato già in galera? Meglio, così sai com’è. Per cosa sei stato dentro?

GERRY

E’una storia lunga, Ma'am. Dei fottuti poliziotti hanno ammazzato di botte me e Old Washington. Lui è morto, io me la sono cavata con le ossa rotte e il fottuto giudice mi ha condannato a due anni di collegio. Una vecchia storia, Ma’am.

GLORIA

Vecchia storia, vecchio bagno. Va di sopra e lavati bene.

GERRY

Faccio qualunque cosa per te, Ma’am.

GLORIA

Certo, finché ti conviene, come tutti.

 

INT. - CASA GLORIA. SOGGIORNO - GIORNO

Gloria rientra in casa parlando di nuovo al telefono

GLORIA

Hello, Bruce, sei sempre lì?

 

INT. - UFFICIO DI BRUCE ALLA SAUSALITO RESORT - GIORNO

Bruce e Joan si stanno baciando con grande passione, la donna gli sta slacciando i 

pantaloni. Bruce le accarezza le natiche. La cornetta del telefono è poggiata sulla 

scrivania. Da essa si sente la voce di Gloria

VOCE DI GLORIA

Bruce? Mi senti?

Bruce scarica sulla moquette Joan e afferra la cornetta ansimando

BRUCE (al telefono)

Sì, Gloria. Sai, stavo accarezzando... accarezzando... l’idea di spararmi un colpo.

GLORIA ( voce al telefono)

Non dire stronzate, Bruce, forse ho trovato la persona giusta.

Joan si sta arrampicando su Bruce che la rispedisce sulla moquette con una spinta

BRUCE (al telefono)

Gloria sei un genio!

INT. - CASA GLORIA - GIORNO

GLORIA (al telefono)

Calma. Intanto fa copiare su libri nuovi i verbali delle assemblee e il bilancio dell’anno scorso. Forse avremo una nuova firma.

BRUCE (voce al telefono)

Ti amo! Ti amooooo!

GLORIA

Piano con le bugie.

BRUCE (voce al telefono)

Me la dai una speranza?

GLORIA

Ok, te la dò.

Gloria riaggancia.

 

INT. - UFFICIO DI BRUCE ALLA SAUSALITO RESORT - GIORNO

Bruce paonazzo, molla la cornetta del telefono e strilla

BRUCE

Allora dammela! Dammela! Dammela...

ma non risponde a Gloria. Dice a Joan che si è avvinghiata a lui. La piega sulla scrivania 

iniziando un amplesso.

 

EST. - GIARDINO CASA GLORIA - GIORNO

Gloria prepara di nuovo la colazione. Apparecchia con cura la tavola, posate d’argento 

e piatti di ceramica firmata. Da sopra arriva la voce tenorile di Gerry che canta una romanza.

 

INT. - CASA GLORIA - BAGNO - GIORNO

Gerry ha riempito la vasca da bagno e ora si diverte a versarci dentro tutto quel che trova: saponi profumati, sali colorati, essenze.

Gerry canta l’aria dell’Aida e salta dentro l’acqua sollevando un’ondata che inonda il bagno.

 

GERRY

Celeste Gloria.... celeste fatina!

 

EST. - GIARDINO CASA GLORIA - GIORNO

Gloria si è vestita e la colazione è pronto sul tavolo perfettamente apparecchiato.

GLORIA

Gerry, vieni giù!

Gloria si china a controllare le pancakes e qualcuno la afferra da dietro, chiudendole 

gli occhi con le mani.

GERRY(off)

Indovina chi è?

Gloria spira l’aria profumata che aleggia intorno a Gerry e dice

GLORIA (annusa)

La maitresse di un bordello?...

si volta: davanti a lei c’è Gerry, ma sembra un altro uomo. Lavato, pulito, profumato, 

rasato, il corpo atletico infilato in una vestaglia di seta ricamata di Bruce. 

L’unica cosa che ricorda il barbone sono i suoi capelli lunghi e trettolosi.

GLORIA

Gerry! Ma sei uno splendore!

GERRY

Ti piace? Puzzo come un frocio di Noble Hill! Mascherato in questo modo se torno a Union Square mi prenderanno per uno stronzo da fottere. Sarebbe pericoloso.

GLORIA (ride)

Poi pensiamo ai capelli. Dài, siediti e facciamo una colazione da cristiani. sai, per il nostro accordo, dovrai imparare un bel po’ di cose.

 

Gerry si siede e prende una salsiccia con le mani e la mastica rumorosamente a bocca 

aperta. Poi usa la forchetta per tagliarsi un pezzo di pancake

GERRY

Lo sai che sei un cazzo di cuoca, Gloria. Davvero, un cazzo di cuoca.

GLORIA

Puoi parlare senza dire una parolaccia una parola sì e una no?

GERRY

Certo! Perché, che cazzo di parolaccia ho detto?

 

GLORIA

Cazzo hai detto e cazzo è una parolaccia, no? E anche fottere è una parolaccia in tutte le sue coniugazioni.

GERRY

Coniu.. che?

GLORIA

Coniugazioni. Le forme verbali.. Oh, lascia perdere. Non dire mai fottere, fottuto, fottuta... eccetera. Okay?

                                         GERRY

Okay! Ma io so cosa vuol dire coniugare. Al gabbio quelli con più culo godevano di fottuti permessi coniugali.. e coniugavano per due ore in una fottuta cella tutta per loro.

                                GLORIA

Gerry! Basta!

                                GERRY

Va bene, va bene. Capito.

                                GLORIA

Su, guarda come faccio e rifallo.

Gloria prende un coltello, taglia un pezzetto di pancake e posa il coltello nel piatto. 

Poi passa la forchetta nella destra, impunta il pezzetto e se lo mette in bocca. 

Mastica piano, a bocca chiusa, inghiotte e invita con un gesto Gerry a ripetere.

Con gesti impacciati, esagerati, Gerry ripete quello che ha fatto Gloria. Mastica a bocca 

chiusa, inghiotte, sorride e rutta soddisfatto.

 

INT. - CASA GLORIA - BAGNO - GIORNO

Davanti allo specchio un paio di forbicioni tagliano le ciocche sporche e trettolose di 

Gerry. Gloria sforbicia senza pietà e Gerry, riflesso nello specchio, ha una faccia 

sofferente.

GLORIA

Su, Gerry, non fare quella faccia. Sarai molto più bello. Un vero gentleman, vedrai!

GERRY

Può darsi. Ma stai tagliando la storia della mia vita.

GLORIA

Chiudi gli occhi e raccontami quel che sto tagliando...

Gerry obbedisce. Chiude gli occhi e sospira

GERRY

Son nato nel Bronx. Non ho mai conosciuto mio padre. Mia madre era una bella portoricana dal sangue caldo, andava a messa tutte le domeniche ma non faceva molta attenzione alle prediche del parroco. Però aveva sentito che usare il preservativo era peccato. Mio padre le è stato sopra un momento di troppo e poi è sparito per sempre. Io sono il risultato della sfortunata combinazione della passione con la morale cattolica. Morale cattolica non è una parolaccia, vero?

GLORIA

Morale cattolica? Credo di no.

GERRY

Me l’ha imparato Old Washington.

GLORIA

Si dice "me l’ha insegnato".

 

EST. STRADA NEL BRONX. CASEGGIATO MISERABILE. GIORNO

Un bambino di otto d’anni (GERRY PICCOLO) è seduto su una delle scale sporche e 

semidistrutte che conducono ai grandi condo di mattoni rossi dalle finestre sporche e 

coi vetri rotti.

Accanto a lui siede una giovane portoricana, ancora bella, nonostante i segni delle 

privazioni sul volto. Ha in mano un giornalino a fumetti e lo sta leggendo in un inglese 

stentato e con forte accento spagnolo

MADRE DI GERRY

...la madre papera covava, covava, e finalmente le uova si ruppero e saltarono fuori tanti bei paperini. Ma uno era diverso: brutto, grigio e con un collo troppo lungo.

un uomo, ubriaco, afferra per un braccio la donna e la tira via, verso l’appartamento del 

seminterrato.

UBRIACO

Vieni bella che abbiamo lasciato un discorso in sospeso noi due.

la donna si divincola ma l’uomo la trascina via. Gerry la supplica

GERRY

Mamma! Mi devi finire la storia!

MADRE DI GERRY

Mi sbrigo in pochi minuti. Aspettami.

 

INT. - CASA GLORIA. BAGNO - GIORNO

Gerry ha i capelli corti e Gloria sta tagliando con le forbici la sua sudicia barba.

GERRY

Non me la finì mai. Quando andai a vedere perché non tornava era morta, soffocata con un cuscino.

Gloria interrompe lo sforbiciamento

GLORIA

Dio mio, quell’uomo...

GERRY

Lui o un altro. Andava con tutti. Era il suo lavoro.

GLORIA

Quanti anni avevi?

GERRY

Sette o otto. Vennero delle guardie per portarmi via.

 

EST. STRADA NEL BRONX. UN CONDOMINIO MISERABILE. GIORNO

Vicino alla casa di Gerry c’è un vecchio negro che suona un blues con una tromba. 

E’ OLD WASHINGTON. Suona una musica triste e straziante con grande maestria e 

sentimento.

Gerry bambino esce di corsa dal seminterrato e si tuffa nel bidone dell’immondizia. 

Dietro a lui due guardie corrono fuori dal seminterrato. Si fermano sul marciapiede 

cercando Gerry con lo sguardo. Uno di loro afferra il vecchio negro e lo scuote bruscamente

UNA GUARDIA

Tu! Dov’è andato quel piccolo stronzo figlio di puttana?

OLD WASHINGTON

E’ scappato da quella parte.

indica con la tromba il fondo della strada e si va ad appoggiare al bidone della spazzatura 

riprendendo a suonare.

Le due guardie si affrettano nella direzione indicata. Quando sono scomparsi, Old 

Washington si affaccia nel bidone della spazzatura da cui emerge la faccia sporca di 

Gerry: il bambino ha la faccia rigata di lacrime.

GERRY

La mia mamma è morta. Mi vogliono portare all’orfanotrofio perché non ho più nessuno al mondo.

OLD WASHINGTON

Tutti abbiamo qualcuno al mondo. Il problema è trovarlo.

il vecchio butta al bambino un portafoglio di cuoio e si allontana camminando piano e 

soffiando nella sua tromba.

Gerry estrae una mano dall’immondizia e lo prende: dentro ci sono dei dollari e un 

documento con la foto di una delle guardie. Si sentono delle grida ma Gerry non osa 

guardare.

In fondo al marciapiede una delle due guardie sta malmenando il negro, frugandolo 

con violenza

UNA GUARDIA

Me l’hai fregato tu il portafoglio, bastardo negro!

Old Washington non oppone resistenza e sgrana occhioni innocenti, molto deferente , 

vagamente ironico

OLD WASHINGTON

No, signore. Giuro di no signore. E poi un uomo importante come lei non si farebbe mai fottere da un vecchio negro, signore.

 

INT. PIZZERIA. NOTTE

Gerry giovane ride addentando voracemente una pizza. E’ seduto con Old Washington 

in una pizzeria italiana. Ne stacca un morso e mastica. I suoi occhi si riempiono di lacrime. 

Il vecchio si fa serio e gli arruffa i capelli.

OLD WASHINGTON

Mangia adesso. Te l’ho detto: tutti abbiamo qualcuno al mondo. Basta cercarlo.

Gerry inghiotte le lacrime insieme al boccone di pizza

GERRY

Tu chi hai?

OLD WASHINGTON

Non lo so. Lo sto ancora cercando. Abbiamo tutta l’America per cercarlo.

INT. CASA GLORIA. BAGNO - GIORNO

Gerry ha la barba sforbiciata. Gloria sorride ma è commossa dal racconto

GLORIA

E’ per questo che sei un vagabondo.

GERRY

Prima o poi la persona che mi vuole magari la trovo.

guarda Gloria con aria adorante. Gloria si sente a disagio e porge a Gerry un flacone di 

schiuma da barba e una gillette

GLORIA

Fai da solo. Non voglio tagliarti la gola.

GERRY

OK. Gloria.

GLORIA

Eh...

GERRY

Tu sai come finisce la storia? Che è successo al brutto anatroccolo?

GLORIA

E’ successo che è diventato un bellissimo cigno e tutti l’ammiravano.

GERRY

Cazzo!

GLORIA

Gerry!

GERRY

Volevo dire, minchia che bello!

Gerry pigia il pulsante della bomboletta e ne fa uscire una montagna di schiuma. 

Continua a pigiare e ride come un bambino.

 

EXT. - CORRAL - DAY

Old Washington si sta spruzzando della schiuma da barba sul dietro dei propri jeans, 

intorno alla tasca che contiene il suo portafoglio. Accanto a lui, Gerry, cresciuto, sui 12 

anni adesso, guarda con attenzione. Washington posa la bomboletta sullo steccato del 

corral, dentro a cui stanno alcuni cavalli non ancora addomesticati.

 

 

OLD WASHINGTON

Forza, Gerry. devi prenderlo senza sporcarti le dita e senza che io senta nulla.

Washington si appoggia allo steccato e comincia a suonare dolcemente la tromba, 

guardando i cavalli. Gerry allunga una mano esitante verso il portafoglio che si intravede 

appena nella tasca posteriore del negro.

OLD WASHINGTON

Non così. Devi farlo senza guardare. Guarda i cavalli.

Gerry si affianca a Washington e guarda verso i cavalli mentre cerca di sfilargli il portafoglio.

 Però tocca la schiuma da barba e si sporca, afferra lo stesso il bordo del portafoglio e tira. 

Il portafoglio non viene e strattona. Washington a significare il suo disappunto emette un 

"urlo" con la sua tromba.

Gerry trasale. I cavalli nitriscono. Uno stallone si imbizzarrisce e cerca di saltare fuori dal 

corral. Urta lo steccato e crolla fuori rompendosi una gamba.

Accorrono due cowboy armati e inferociti

UN COWBOY

Maledetta faccia di merda nera, e adesso come ce lo paghi, eh?

ALTRO COWBOY

Ficcagliela in culo quella tromba, così impara!

Washington alza le mani in segno di resa, ma i due cowboys sono davvero arrabbiati. Gli spianano addosso i fucili

UN COWBOY

Un vagabondo di meno.

sta per sparare quando un urlo terribile di Gerry lo fa voltare: il ragazzino si sta dimenando 

nella polvere, scalciando, urlando, la bocca piena di schiuma. Uno spettacolo 

impressionante.

OLD WASHINGTON

State indietro vi prego. E’ contagioso. Questo povero ragazzo impesta l’aria che respira e se la respirate anche voi...

Gerry si è messo a quattro gambe ed ora avanza, schiumando verso il cowboy che 

istintivamente arretra e gli spiana il fucile contro

OLD WASHINGTON

Attento, amico. Se il ragazzo si fa male o lo buchi, i germi escono dal suo corpo e impestano te e tutto il tuo bestiame nel raggio di 10 miglia.

UN COWBOY

E allora cosa aspetti, bastardo! Portalo via! E non fermarti finché non sei fuori dal ranch!

Washington annuisce. Si china e solleva lo scalciante Gerry fra le braccia. Gerry continua 

a starnazzare in braccio al negro che si allontana di corsa. Gli occhi di Gerry ridono già, 

si pulisce la schiuma dalla bocca e scoppia a ridere.

OLD WASHINGTON

Coi portafogli sei una frana ma con la schiuma sei un genio.

 

INT. CASA GLORIA. CAMERA DA LETTO - GIORNO

Gloria ride mentre tenta di abbottonare una giacca di Bruce sul corpo più robusto di Gerry, 

che ora, ben rasato e ben pettinato, in camicia e cravatta, è un bell’uomo.

GLORIA

Mi sa che ti sei divertito più tu in giro con quel vecchio negro che io con tutta la mia famiglia bene.

GERRY

Finché Old Washington era vivo è stato bello. E’ stato mio padre, mia madre e il mio maestro.

Gloria riesce ad abbottonare la giacca

GLORIA

Ecco. Bruce è molto più magro. Eppure a vedervi non si direbbe. Prova le scarpe.

Gerry, impettito, fasciato nel vestito troppo stretto, si muove come un pupazzo.

GLORIA

Rilasciati. Normale.

Gerry si rilascia e i bottoni della giacca saltano. Rutta e si muove ciondolando, com’è suo 

costume.

GLORIA

Fa niente. Non abbiamo tempo oggi. Poi te ne compro uno della tua misura. Non così. Sta dritto. Forza con le scarpe adesso.

Gerry cerca di infilare i suoi piedi nudi dentro delle scarpe a punta di vernice che Gloria 

gli indica.

GLORIA

Ma che ca... calze metti? Prima queste, no?

Gerry afferra al volo i calzini che Gloria gli butta e comincia ad infilarsene uno. Ha difficoltà, 

spinge. Il colletto della camicia stringe. Sbuffa

GERRY

Devo proprio portarla questa fottuta cosa colorata stretta intorno al collo?

GLORIA

Assolutamente. Non puoi essere il dirigente di una grande compagnia senza quella.

Gerry riesce ad infilarsi un calzino. Sta sudando. Sbuffa. Cerca di allentarsi la cravatta e 

si ferma a metà gesto: i suoi occhi si riempiono di lacrime.

GLORIA

Ma che hai? Non può darti tanto fastidio!

Gerry scuote la testa e riprende ad armeggiare col calzino. Dice a testa bassa

GERRY

L’hanno stretto per il collo come questa cazzo di cravatta fa con me...

 

EST. - STRADA DI LOS ANGELES - NOTTE

Quattro poliziotti sono intorno a Old Washington e a Gerry, più grande sui 16 anni. 

Uno di essi ha stretto intorno al collo del negro una lunga cinghia di cuoio e gli altri lo 

stanno picchiando brutalmente.

Gerry finge un attacco epilettico, urla e si dimena a terra ma rimedia solo una violenta 

razione di botte. Il vecchio, strozzato non può parlare, indica Gerry ma non può dire nulla. 

Strabuzza gli occhi prima di crollare hsotto i colpi massacranti dei poliziotti.

Gerry balza in piedi ma uno degli agenti lo colpisce in testa con violenza.

 

INT. - CASA GLORIA. CAMERA DA LETTO - GIORNO

GLORIA

Avevate fatto qualcosa... infranto la legge?

GERRY

No. Un fottutissimo portafoglio. Colpa mia, quando l’ho sfilato a uno di quei poliziotti del cazzo, lo stronzo rottinculo se n’è accorto. Ecco. Sono entrato in questa scarpa di merda...

Gerry si raddrizza: nonostante che i vestiti gli stiano visibilmente stretti, fa la sua figura.

GLORIA

Rubare un portafoglio a un poliziotto non è proprio il massimo.

GERRY

OK! OK! Meritavo la pena di morte?

GLORIA

No, certo, no. Nessuno merita mai la pena di morte. Cammina un po’?

Gerry muove alcuni passi ciondolando

GLORIA

Cammina dritto, impettito, come uno abituato a comandare. Non ciondolare come un mendicante.

Gerry, obbediente, si impettisce e cammina come un robot. Gloria ha un gesto di disperazione.

GLORIA

Cammina come vuoi. Andiamo.

GERRY

Ti dispiace se porto la tromba?

GLORIA

Perché la tromba? lasciala qui, no?

GERRY

Non faccio niente senza la mia tromba...

GLORIA (spazientita)

E allora porta la tromba! Muoviamoci!

 

EST. - CASA DI GLORIA - GIARDINO E GARAGE - GIORNO

Un signora di mezza età si sta disperando davanti ai suoi cespugli di rose che corrono 

lunga la cinta che separa il giardino di Gloria dal suo: qualcuno ha reciso tutti i fiori e ora 

i cespugli levano al cielo solo rami nudi e spinosi.

MILDRED

Le mie rose! Le mie povere rose! Chi è stato quel delinquente, quell’assassino! oh le mie care rose! Tutte le mie amate rose!

L’auto di Gloria esce dal garage. Gloria guida e accanto a lei siede impettito e azzimato, Gerry che gira un’occhiata distaccata sulla disperazione della signora.

 

EXT. - PALAZZO DELLA SAUSALITO RESORT - GIORNO

L’auto guidata da Gloria, con dentro l’impettito Gerry, scompare oltre l’entrata del garage 

di un palazzo per uffici, poco oltre il Gloden Gate Bridge.

Sulla facciata si legge una grande scritta: SAUSALITO RESORT Inc.

 

INT. - CORRIDOIO UFFICIO DIRIGENTI - GIORNO

Gloria avanza lungo il corridoio su cui si affacciano gli uffici dirigenziali, dietro a lei cammina,

stretto nel vestito di Bruce, rigido, impettito, a piccoli passi, sofferente per le scarpe che 

lo martoriano, la tromba di Old Washington in mano, Gerry con un sorriso stampato su 

una smorfia di dolore.

Alcuni impiegati si affacciano alle porte e lo guardano divertiti.

FRED ROSS, il direttore amministrativo della società, sulla cinquantina, li aspetta a bocca 

aperta davanti la porta dell’ufficio di Bruce

GLORIA

Salve, Fred. Bruce mi ha detto che era urgente.

 

Fred annuisce ma non stacca gli occhi da Gerry

GLORIA

C’è Bruce? Possiamo entrare?

Fred fa un passo di lato per permettere ai due di entrare.

 

INT. - SAUSALITO RESORT. UFFICIO DI BRUCE - GIORNO

GLORIA

Posso presentarti Gerry? Gerry Eche...

Gerry si mette la tromba sotto il braccio, si sputa nelle mani, se le pulisce lungo i calzoni 

e afferra la mano del disgustato Fred, scuotendogliela come se volesse staccargliela

GERRY

Echevarria.

FRED ROSS( scosso, balbetta)

Fred Ross...

GERRY (continuando a scuoterlo)

Che ti venga sempre duro, Fred!

Fred riesce a liberarsi dalla stretta di mano di Gerry, scandalizzato, furioso. Non dice nulla 

perché Bruce corre incontro a Gloria.

BRUCE

Gloria, finalmente! E questo chi è? Un suonatore ambulante?

GLORIA

Ma che suonatore ambulante! E’ lui! L’uomo che ti serve. Gerry, ti presento il dottor Bruce Hickman...

GERRY

Che ti venga sempr...

GLORIA

...candidato alla carica di Governatore della California.

GERRY

De veras? me importa un carajo.

(SOTTOTITOLO: Non me ne importa un cazzo)

Gerry si sputa sulle mani e se le frega sul vestito per asciugarsele, poi ne tende una al 

disgustato Bruce

BRUCE

Ma quello è il mio vestito! Dio che schifo!

GERRY

Hai ragione candidato, uno schifo. Ma c’era solo questo fottuto vestito da frocio.

GLORIA

L’hai lasciato da me. Non avevo altro da mettergli.

Gerry ritira la mano tesa inutilmente e la usa per infilarsi un dito in un orecchio e iniziare 

una meticolosa pulizia.

Bruce prende Gloria per un braccio e la trascina in una stanzetta laterale

 

INT. UFFICIO LATERALE ALLA SAUSALITO. GIORNO

BRUCE

E quella cosa, ha un nome?

GLORIA

Chi pensavi che ti trovassi? Un lord? Si chiama Gerry.

Gerry fa capolino nell’ufficio e precisa

GERRY

No, mi scusi, miss Gable. Gerry è per gli amici. Per gli altri sono Gerald Echevarrrrria.

Bruce gli chiude la porta in faccia, seccato

BRUCE

Un mangiatore di fagioli con la tromba. Non poteva avere che un nome pieno di vocali e di "rrrr". Ma hai ragione, Gloria. Non ho scelta e quelli dell FBI possono arrivare da un momento all’altro. Ma...

GLORIA

Ma cosa?

BRUCE

L’hai guardato bene? Pensi che i Federali potranno credere che è il presidente della Sausalito Resort?

GLORIA

Non lo so. Vuoi una testa di legno? Quello è una testa di legno, piuttosto basterà una testa di legno?

BRUCE

Manca un mese alle elezioni. Per un mese basterà se mi dai una mano.

Gloria sospira incerta. Bruce la abbraccia e la tira a sé

BRUCE

Perché non ci rimettiamo insieme Gloria? Io non ho mai smesso di amarti.

Gloria non oppone resistenza all’abbraccio

GLORIA

Io sì.

BRUCE

Non è vero. Lo sento che ti piaccio ancora.

GLORIA

Solo come animale.

Bruce la bacia. Gloria non risponde al bacio. Si stacca e sorride per nascondere 

l’amarezza

GLORIA

Non ci casco più, Bruce. Non hai bisogno di baciare il tuo avvocato per avere il suo aiuto.

BRUCE

Al diavolo il lavoro. Perchè non vieni da me stassera, come ai vecchi tempi?

GLORIA

Perché non è con una scopata che risolvi i tuoi problemi. Andiamo a nominare il nuovo presidente della Sausalito.

 

INT. - UFFICIO DI BRUCE - GIORNO

Il lampo di un flash acceca Gerry, in piedi davanti alla scrivania presidenziale. Gerry strizza 

gli occhi: davanti a lui nel lussuoso ufficio di Bruce, molte persone si stanno dando da fare.

FOTOGRAFO

Adesso un bel gruppo ricordo.

alcuni dirigenti si avvicinano malvolentieri a Gerry. Fred Ross, con dei libri contabili in mano,

 viene spinto da Bruce ad unirsi al gruppetto. Gerry lo tira verso di sé e gli passa un braccio

 sulle spalle. Fred ha un’aria infelice sotto il nuovo flash del fotografo.

Un impiegato sciorina sull’ampia scrivania molte carte e documenti, un operaio sta grattando

via il nome di Bruce dalla porta a vetri che immette nell’ufficio, un altro sta componendo 

il nome di Gerry su un listone di ottone, un terzo sta staccando dalle pareti i diplomi a nome 

di Bruce.

Fred Ross sfoglia il libro dei verbali delle assemblee scuotendo la testa con aria perplessa.

Bruce prende la foto di Gloria incorniciata d’argento che sta sulla scrivania ma Gloria lo 

blocca

GLORIA

La tieni ancora lì?

BRUCE

Te l’ho detto che sei sempre nel mio cuore.

GLORIA

Allora lasciala lì. Potrei essere la sua ragazza. Quelli che ne sanno.

Gerry sorride compiaciuto, ma Bruce scoppia a ridere

BRUCE

Su, Gloria. Possono bersi tutto ma non che lui abbia una ragazza come te!

GLORIA (ridendo)

E perché no? L’amore è cieco.

BRUCE

Senza occhi forse, senza naso no. L’hai coperto di colonia ma puzza di sudicio lo stesso.

GLORIA

Gli ho fatto fare il bagno.

BRUCE

Da fuori. Lui puzza dentro. Esala.

Bruce allunga la mano per prendere la foto di Gloria, ma Gerry ci arriva prima e la rimette 

al suo posto.

GLORIA(a Bruce)

Non perdiamo tempo. Son pronti i nuovi libri? Faglieli firmare.

Bruce schiocca le dita, ordinando a Fred Ross

BRUCE

... i libri nuovi coi verbali d’assemblea e i bilanci

(poi a Gloria)

ma.. sa scrivere?

GERRY

Old Washington mi ha insegnato a leggere, a scrivere e a far di conto. Diceva che solo così si può fregare il prossimo.

Bruce ha una smorfia divertita

FRED ROSS

E se chiedono la contabilità di due anni fa, tre anni fa?

GLORIA

Elementare, Fred. I vecchi libri bruciali e denunciane la sparizione.

BRUCE

Soluzioni semplici e geniali. Come sempre Gloria.

FRED ROSS

Joan!

evocata dalla chiamata di Ross, Joan entra nell’ufficio con una bracciata di libri nuovi e li 

posa sulla scrivania. Dà un’occhiata di astio a Gloria e se ne va.

GLORIA

E quella da dove sbuca?

BRUCE

Me l’ha mandata il senatore Burton. Non potevo dire di no. E poi lavora anche bene.

GLORIA

Già. Immagino.

BRUCE (a Fred)

Fai vedere al troglodita dove deve firmare. Comincia da due anni fa.

FRED ROSS

Incroceranno i dati. Se ne accorgeranno.

GLORIA

Ci basta un mese Fred. Deve reggere per un mese. Poi sistemeremo diversamente.

Fred sciorina davanti a Gerry una fila di Gold Cards, si leva di tasca il cellulare e glielo 

mette davanti, poi gli porge la sua penna d’oro.

Gerry si schiarisce la gola, raduna un po’ di saliva e si sputa nelle mani. Se le pulisce sui 

risvolti della giacca di Bruce che trema di disgusto mentre Gerry gli prende la penna dalla 

mano. Leccandosi le labbra come un bambino che cerchi di stare dentro alle linee di un 

disegno, Gerry scrive il proprio nome nel punto che gli indica un sempre meno convinto 

Fred Ross.  Bruce tira Gloria da parte

BRUCE

Un mese? Non riuscirà ad ingannare l’FBI neanche per un minuto!

GLORIA

Se arrivano adesso, no. Dammi qualche giorni di tempo e ne farò un presidente accettabile.

FRED ROSS

Ma per carità! Guardate come firma. Sembra un bambino dell’asilo.

mostra uno dei documenti firmati da Gerry. Gloria si avvicina alla scrivania

GLORIA

Gerry, non devi scrivere il tuo nome in belle lettere, devi fare uno sgorbio. Guarda, così. Basta che sia sempre lo stesso sgorbio.

GERRY

Così, cazzo, così?

rapidamente sigla con uno sgorbio una fila di documenti. Gloria esulta

GLORIA

Perfetto! Forza, sgorbia tutto. Vedi dove c’è scritto Il Presidente? Sgorbia.

prende alcuni fogli e li mostra a Bruce e a Ross

GLORIA

Visto? Basta spiegargli le cose. Impara al volo.

FRED ROSS

Io non ci sto. Ho moglie e figli, io. Non voglio finire in galera per una cosa assurda come questa. L’FBI mangerà subito la foglia e cercherà i complici. E chi è il complice più’ complice di tutti? Io! Mi dispiace ma non ci sto.

BRUCE

Buono, Fred. Quanto tutto sarà a posto ti farò un bel regalo.

FRED ROSS

Quando tutto sarà a posto io sarò in galera.

Bruce diventa cattivo e prende Fred per la giacca

BRUCE

Non rompere, Fred. Una parola a chi so io e avrai guai molto peggiori della prigione.

Gloria interviene tra i due.

GLORIA

Basta, per favore. Non c’è ragione di litigare. Gerry è più’ in gamba di quel che sembra. Basteranno pochi giorni e nessuno si accorgerà più’ di nulla.

FRED ROSS

Ci sono un’infinità di altre cose. Quelli dell’FBI non sono dei dilettanti.

Bruce gli dà un colpetto sulla schiena

BRUCE

Neanche noi.

Una scarpa sfiora la testa di Bruce. Tutti si voltano a guardare verso Gerry che fa volare 

con un colpo di piede anche la seconda scarpa. Mette i piedi sulla scrivania e si accende 

uno grosso avana che pesca in una scatola sul tavolo. Soffia una boccata di fumo, si 

appoggia allo schienale della sedia presidenziale con un largo sorriso.

Tutti lo guardano speranzosi.

Il rutto apocalittico con Gerry chiude la scena leva ogni speranza.

 

INT. - CASA DI GLORIA. SALA DA PRANZO - NOTTE

Gerry sta bevendo un enorme boccale di birra con un dito di schiuma. La ingurgita tutta, 

lo stomaco gonfio, pronto per un rutto micidiale. Davanti a lui, una tavola ben apparecchiata 

con il bicchiere grande per l’acqua, quello medio a tulipano per il vino bianco e rosso, il 

calice per il vino bianco, il flute per lo champagne e la coppa per lo spumante, tutto 

l’assortimento di piatti e posate e Gloria con severo cipiglio che fa a Gerry cenno di no

GLORIA

Niente rumore.

Gerry si sforza di non fare uscire il rutto che gli preme dentro e parla con voce strozzata

GERRY

Ma l’aria... dove va l’aria?

Gerry fa un cenno interrogativo verso il basso ventre e Gloria fa un cenno di diniego ancora 

più’ severo.

GERRY

E da dove esce l’aria...

GLORIA

Non importa da dove. Importa che non faccia rumore.

Gerry rantola, fa smorfie, ma riesce a far uscire il rutto senza far rumore.

GLORIA

Bravo. Puoi portare il tovagliolo alle labbra mentre lo fai.

Gerry prende uno dei tovaglioli di lino e se lo porta alle labbra. Gloria sorride soddisfatta 

ma un ruttino esce a tradimento dalla bocca di Gerry, che spalanca le braccia disperato

GERRY

Come diceva il vecchio Washington, rutti e segreti non si riescono a tenere.

GLORIA

Senza rumore. Questa è la regola. Senza rumore. Vai coi piatti.

GERRY

Grande da insalata, ciotola da consommé, ovale per il pesce, tondo da frutta e piccolo da dolce.

GLORIA

Posate.

GERRY

(tutto d’un fiato)

Cucchiaio da brodo, forchetta da insalata, forchetta da carne, forchetta da pesce, forchettina da frutta e cucchiaino per il dolce. Dall’altra parte coltello per insalata, coltello a sega per la carne, coltello a paletta per il pesce e il fottuto coltello da frutta del cazzo.

GLORIA

Non dire fottuto. Non dire cazzo. Bicchieri.

GERRY

Grande da acqua, ca... cazz... calice per vino bianco, tulipano per vino rosso, flute per champagne e coppa per spumante.

GLORIA

Bravo. Vorrei avere la tua memoria. Sei un genio.

Gerry sorride compiaciuto stappa una lattina di birra e beve direttamente tenendo il mignolo disteso. Gloria sorride intenerita e glielo piega.

 

INT.-STUDIO LEGALE. ANTICAMERA VETRATA - GIORNO

Sulla porta a vetri dell’ingresso, in caratteri dorati si legge

HUMBOLD & HUMBOLD - LAWYERS & INSURANCE

Gloria entra con Gerry che tiene in mano la sua tromba

GLORIA

Aspettami qui, devo prendere delle carte.

Gerry obbedisce e si siede nell’anticamera. Oltre le vetrate l’attivismo frenetico delle 

segretarie.

Gerry tiene gli occhi fissi su Gloria

 

SEGRETARIA

Finalmente miss Gable! Il capo la vuole subito.

GLORIA

Umore del giorno?

SEGRETARIA

Nero perpetuo.

Gloria prende un fascio di carte e si dirige verso il fondo della hall, passando davanti a 

Gerry che la segue con lo sguardo. Gloria gli sorride. La porta di noce sul fondo si apre 

e si affaccia HUMBOLD, un uomo sulla quarantina, azzimato, elegante

HUMBOLD (ironico)

Oh quale onore, signorina Gloria. Ti sei ricordata di noi?

GLORIA

Problemi con Bruce. Qualcuno cerca di fargli lo sgambetto.

HUMBOLD

Vieni dentro.

Non appena la porta si chiude dietro a Gloria e al suo capo, Gerry si alza e si infila nella 

toilette, adiacente all’ufficio.

 

INT. - TOILETTE UFFICIO LEGALE - GIORNO

Gerry appoggia la tromba contro la pare e appoggia l’orecchio all’altra estremità. Non sente

nulla. Si sposta. Un suono di voci. Si sposta ancora lungo la parete. Adesso si sente bene 

la voce di Gloria

GLORIA (voce)

Arnold, per favore, no e no.

 

HUMBOLD (voce)

E perché? se non stai più con Bruce...

 

INT. - UFFICIO DI HUMBOLD - GIORNO

Gloria si divincola dal tentativo di Humbold di abbracciarla

GLORIA

Si è comportato come... come... un verme.

HUMBOLD

Io sono una persona perbene.

Humbold le mette le mani sui fianchi e la guarda con un sorrisetto

HUMBOLD

Tu devi diventare la moglie del futuro Governatore e io ti associo allo studio: Humbold, Humbold e Gable. Suona bene,vero? Però...

GLORIA

Però?

HUMBOLD

Nel frattempo, perché non mettiamo un cornetto al Governatore?

cerca di baciarla sulla bocca. Gloria gli resiste puntandogli le mani sul petto. Humbold 

diventa cattivo

HUMBOLD

Che ti prende? fai la verginella solo con me?

GLORIA

Mi lasci!

HUMBOLD

Ti ho detto che ti associo allo studio...

Humbold le alza la gonna e Gloria lo spinge via e scappa verso la porta.

 

INT. STUDIO LEGALE. ANTICAMERA VETRATA. GIORNO

Gerry esce di corsa dalla porta della toilette con la tromba in pugno diretto all’ufficio di 

Humbold, ma la porta si apre ed esce Gloria, ansimante e arruffata. Humbold la insegue 

ma si ferma sulla soglia

HUMBOLD

Non puoi resistere a Humbold e Humbold!

prima che Gloria possa fermarlo, Gerry atterra Humbold con un pugno in faccia.

GLORIA

Noo!

HUMBOLD (da terra)

Sei licenziata!

GLORIA

Ma signor Humbold, io... o al diavolo! Andiamo a casa Gerry, ti devo dare altre lezioni di comportamento.

HUMBOLD(rialzandosi)

Catena e museruola! Ecco cosa devi mettergli, catena e museruola!

Gerry si volta di scatto e lo atterra con un altro cazzotto

 

INT. CASA DI GLORIA. SALA DA PRANZO - NOTTE

GLORIA

Lo sai che hai fatto? Adesso dovrò andare a letto con quello schifoso per farmi riassumere!

GERRY

Tu sei in gamba! Non hai bisogno di lui per fare l’avvocato.

GLORIA

Ah no, eh? A me voi falliti vagabondi senza casa mi fate rabbia. Guardate il mondo da fuori, senza partecipare alla corsa e la fate facile. Cosa ne sai tu di quel che deve fare una donna per farsi strada nella vita!

GERRY

Per fare la puttana non avevi bisogno di nessuna laurea del cazzo. Mia madre non aveva finito neanche la scuola elementare.

Gloria spalanca le braccia disperata

GLORIA

Cos’è? Sociologia? Filosofia? Morale?

GERRY (sullo stesso tono)

Amore?

Gloria lo fissa colta di sorpresa.

 

EST. GIARDINO MILDRED. GIORNO

In un CRESCENDO musicale una sequenza di moncherini di rami di rosa. In tutta la siepe 

non c’è più un solo fiore.

Mildred, in vestaglia e bigodini, spalanca la bocca come un pesce, più volte, prima di 

riuscire ad urlare e quando lo fa sembra una sirena d’ambulanza.

 

INT. - CASA DI GLORIA. SOGGIORNO - GIORNO

Gerry dorme sul sofà con un pigiama di seta di Bruce addosso.

L’urlo a sirena di Mildred lo disturba e si volta nel sonno. I pantaloni troppo stretti gli si 

squarciano sul sedere. Gerry non si sveglia.

VOCE MILDRED

Aaaaa...Poliziaaaaaa! Aiuto, Poliziaaaa!

 

INT. - CASA DI GLORIA. STANZA DA LETTO - GIORNO

Gloria si sveglia e si mette a sedere sul letto stropicciandosi gli occhi.

VOCE MILDRED

In galeraaa! In galera, li voglio mandare! Vandali, assassini! Oh le mie povere rose!

tutt’intorno ci sono grandi mazzi di rose rosse appena tagliate. Gloria salta giù dal letto, 

si infila una vestaglia e corre verso la porta della sua stanza. Cerca di aprirla ma è chiusa 

a chiave. La apre ed esce.

 

INT. - CASA DI GLORIA. SOGGIORNO - GIORNO

Gloria irrompe nel soggiorno e si trova davanti il sedere seminudo da Gerry che fa capolino 

dal pigiama squarciato. Gli tira su le coperte bruscamente. Gerry si sveglia a metà, coglie 

il gesto e le sorride beato

VOCE MILDRED

Ma adesso basta! Assassini di rose! Adesso se qualcuno si avvicina alle mie rose, sparo!

GERRY

Grazie.

GLORIA

Grazie un cazzo! Cioè... sì, insomma... svegliati!

Gerry sgrana gli occhi su Gloria e si mette a sedere

GERRY

Hai detto cazzo?

GLORIA

Sì, maledizione ho detto cazzo! Invece di imparare tu da me, imparo io da te!

Gerry la guarda adorante

GERRY

Gloria! E’ bellissimo!

GLORIA

Bellissimo un...

GERRY

...cazzo. Volevi dire ‘bellissimo un cazzo". Vedi come viene spontaneo?

GLORIA

Non bisogna essere spontanei, bisogna essere artefatti. Artefatto che però sembri spontaneo. Chiaro?

GERRY

Chiaro un...

GLORIA

Come le rose che hai tagliato: sembrano spontanee ma sono coltivate. Oh basta. Mildred è furibonda. La senti?

VOCE MILDRED

Chiunque sia il maledetto assassino, lo ammazzo! Lo faccio secco, quel boia di rose! Secco!

Gerry fa una smorfia di disappunto e poi rassicura Gloria

GERRY

Giuro, Gloria. Non lo faccio più.

Gloria sbuffa annuendo, soddisfatta.

GERRY

Anche perché son finite. Le rose, dico. Non ce ne sono più.

Gloria cerca di fare l’indignata poi scoppia a ridere.

GLORIA

Sei incredibile, Gerry. Comunque ho apprezzato il pensiero. Ma...

ùGERRY

Ma?

Gloria fa un gesto a significare che è inutile spiegare e va verso la sua camera da letto, 

mentre Gerry si stiracchia. Inizia un ruttino che riesce però a silenziare mettendosi un 

fazzoletto davanti alla bocca. Poi ha un’altra impellenza e indoviniamo quale perché si 

mette con garbo il fazzoletto sul sedere.

Gloria torna in soggiorno con la sa borsa e in mano ha la catena col magnete.

GLORIA

La catena ce l’avevo io. Come hai fatto ad entrare?

GERRY

Le vie del Signore sono infinite.

Ridacchia e Gloria rinuncia. Rimette la catena nella borsa, la butta su una poltrona

GLORIA

Fatti la doccia, io intanto preparo la colazione.

GERRY

Di nuovo?! Ma ieri ho fatto il bagno!

GLORIA

Doccia e barba: due volte al giorno.

Gerry la guarda dubbioso, sospira, annuisce e va verso il bagno

GERRY

Okay. Okay. Però così mi si rovina la pelle.

Gloria ride di gusto.

 

EST. - CASA DI GLORIA. GIARDINO - GIORNO

Bruce, elegantissimo, con una rosa rossa all’occhiello, giocherella dubbioso con le posate, 

seduto davanti al tavolo apparecchiato per tre per il breakfast, mentre Gloria gli spiattella 

davanti delle pancakes.

BRUCE

Se sei riuscita ad umanizzare quella bestia, allora sei una strega.

GLORIA

Strega? Non è carino. Lui avrebbe detto fata.

BRUCE

Delicato. Specialmente con Arnold.

GLORIA

Voleva difendermi.

BRUCE

Se aveva un coltello lo sventrava. Arnold mi ha telefonato. Credo che accetterebbe le tue scuse.

GLORIA

Non s’accontenterà delle scuse.

BRUCE

Tesoro, non possiamo metterci contro lo studio Humbold e Humbold.

GLORIA

Lo so. Però è stato un gran bel cazzotto. Proprio sui denti e se lo meritava tutto.

 

Gerry si ferma sulla soglia, ha indosso una vestaglia di Bruce. E’ contrariato nel vedere 

Bruce che alza gli occhi su di lui.

BRUCE

Ha sempre addosso roba mia?

GLORIA

Oggi andremo a fargli il guardaroba.

BRUCE

Comunque io quello che ha messo lui non lo metto più.

GLORIA

Esagerato. Mica ha la rogna.

Gerry va verso Bruce e si ferma immobile davanti a lui. Gloria lo guarda stupita

GLORIA

Gerry, saluta il signor Hickman.

Gerry, con movimenti da robot, si sputa sul palmo destro, l’asciuga sulla vestaglia e tende la mano a Bruce che la schifa.

GLORIA

Gerry! Ti ho insegnato che...

Gerry annuisce e rutta fragorosamente. Gloria è dispiaciuta. Guarda Bruce che sogghigna, 

poi Gerry, arrabbiata

GLORIA

Gerry, non farlo apposta, per favore. Comportati come ti ho insegnato.

GERRY

Sì, padrona.

Si siede a tavola e impugna le posate, poi arriccia il naso come se stesse per starnutire. 

Gloria gli offre un fazzoletto pulito.

Gerry non lo prende, non starnuta e, senza posare le posate, si porta il pollice della mano 

destra, l’unghia seghettata e orlata di nero antico, sulla narice destra e soffia forte fuori il 

muco che per poco non colpisce Bruce, che scatta in piedi disgustato

BRUCE

Ma che schifo! Scusa Gloria, come resisti con questo animale? Altroché strega, sei una santa!

Bruce se ne va disgustato in preda a conati di vomito.

Gloria resta a fissare Gerry col fazzoletto in mano.

GLORIA

Maledizione, Gerry Perché? Mi hai fatto fare una figura di mer...

GERRY

Di merda. Si dice di merda.

GLORIA

No! Accidenti a te! Non si dice. Si dice una figuraccia. Mi hai fatto fare una figuraccia. Perché?

GERRY

Quello non lo sopporto e non capisco come lo sopporti tu.

GLORIA

Sì lo sopporto benissimo. E’ un mio cliente ed è anche stato...

GERRY

Il tuo ganzo?

GLORIA

Fidanzato!

GERRY

Meno male che ti sei levata quella merda di torno.

GLORIA

Non ti permettere! Capito? Mi metto e mi levo di torno le merde che voglio e questo non ti riguarda, intesi!? Abbiamo fatto un patto punto e basta. Tu hai accettato e adesso ti comporti di conseguenza

GERRY

Sì, padrona.

GLORIA

E non vai in giro a insultare e a picchiare gli amici miei, va bene?

GERRY

Sì, padrona.

GLORIA

Fazzoletto!

Gerry prende il fazzoletto malvolentieri, se lo rigira fra le mani, poi ci soffia il naso dentro 

fragorosamente. Gloria sta per parlare ma Gerry la precede

GERRY

Senza rumore. Ho capito la vostra morale di gente beneducata: si può far tutto ma senza rumore.

si sente un grido

VOCE MILDRED

Fermo là e mani in alto!

VOCE BRUCE

Signora! Per carità signora! Non spari!

Sbuca dai cespugli di rose decapitati, Mildred armata di fucile, spianato verso qualcuno in 

strada.

MILDRED

Vieni qui o ti stacco la tua testaccia sporca come tu hai fatto con le mie rose!

Bruce torna nel giardino, spaventato, le braccia alzate

BRUCE

Gloria, che succede? Chi è questa pazza?

MILDRED

Pazza eh? Questa è la prova sporco boia di rose!

strappa la rosa rossa dall’occhiello di Bruce, tenendogli sempre il fucile piantato addosso.

GLORIA

Mildred! Ti pare che Bruce rovinerebbe mai le tue rose? Metti via quel cannone.

Mildred guarda la rosa che ha strappato a Bruce e la butta a terra con disprezzo

MILDRED

Scusa, Gloria cara, hai ragione. Non è una delle mie rose ! Le mie rose han vinto il primo premio a Portland il maggio scorso, questa è una rosetta da bancarella.

Gerry si avvicina a Mildred, le prende le mani e ci stampa sopra un bacione con lo schiocco

GERRY

Ma’am, tu sei la più bella fottutissima rosa di questo fottuto giardino.

Mildred va in brodo di giuggiole

MILDRED

Come t’invidio Gloria. Sempre in mezzo a gran signori.

Sculetta via mentre Gloria deve tapparsi lo bocca per non scoppiare in una risata fragorosa.

 Gerry leva l’indice davanti agli occhi di Gloria

GERRY

Primo: non fare rumore.

 

INT. - UFFICI SAUSALITO RESORT. CORRIDOIO - GIORNO

Dieci impiegati sono schierati in corridoio. Bruce e Gloria presentano a tutti ufficialmente 

Gerry, vestito bene, rasato e profumato, con la tromba di Old Washington sotto il braccio.

BRUCE

Quest’uomo si chiama Gerald Echevarrrrìa...

(esagera con le ‘r")

...e da due anni è il responsabile della Sausalito Resort. Non l’avete mai visto perché era all’estero. Eseguite i suoi ordini come fossi io a darveli e trattatelo col dovuto rispetto.

Gerry allunga la mano al primo che gliela stringe. Gerry strapazza le mani e le braccia di 

tutti gli impiegati salutandoli con grande entusiasmo. Alla fine tutti hanno il braccio destro intorpidito.

Sbuca Joan da una stanza con un pacco di fogli in mano

BRUCE

Joan, tesoro, dov’è Fred?

JOAN

Sta andando via. Dice che non se la sente.

GLORIA

Tesoro? Un’altra vittima, complimenti...

BRUCE (sussurra a Gloria)

Ancora gelosa? Pensi sempre male. Lo sai che familiarizzo coi subordinati.

(poi a Joan ad alta voce)

Chiamalo e digli che ... no, andiamo noi da lui.

 

INT. - SAUSALITO RESORT. UFFICIO FRED ROSS - GIORNO

Fred Ross è molto agitato

FRED ROSS

Non funzionerà. Non può funzionare. Non basta fare la barba a un barbone per farlo passare per un dirigente. Non saprebbe rispondere alle domande più elementari.

Gerry, Bruce e Gloria sono in piedi davanti a Ross.

GERRY

Prova.

FRED ROSS

Provo cosa?

GERRY

A fare le tue fottute domande elementari.

GLORIA

Guarda che Gerry non è stupido e poi non deve mica essere promosso ad un esame di tecnica amministrativa. Deve solo essere credibile, dichiararsi colpevole e...

GERRY

...andare in prigione al posto di questa persona perbene.

indica Bruce che sbuffa seccato e taglia corto

BRUCE

Senti, Fred, per come si son messe le cose non abbiamo scelta. E’ la nostra ultima carta. Ammaestra un poco il nostro amico e tutto filerà liscio.

Bruce e Gloria se ne vanno. Fred guarda Gerry che gli sorride

GERRY

Coraggio. Spiegami la truffa.

Fred lo fissa con occhi spaventati.

GERRY

Dai. Non mi impressiono. Ne ho sentite di tutti i colori.

FRED ROSS

Viste.

GERRY

Eh?

FRED ROSS

Viste di tutti i colori, i colori non si sentono.

GERRY

In galera i colori si sentono eccome. C’era un afroamericano che... lasciamo perdere. Caca il rospo.

FRED ROSS

Il rospo si sputa.

Gerry si alza di scatto minaccioso e Fred si affretta a spiegare

FRED ROSS

Una questione diacronica.

GERRY

Se usi parole da stronzo il guaio è grosso.

FRED ROSS

Tempi sfalsati. Per tener buoni gli azionisti della Sausalito, abbiamo fondato una seconda immobiliare e abbiamo pagato dei grossi dividendi ai primi coi soldi dei secondi. Così i primi, soddisfatti, ci han dato più capitali...

 

INT. CASA DI GLORIA. SOGGIORNO. NOTTE

Gerry, in maniche di camicia, cammina per il soggiorno tenendo una pila di libri sulla testa, 

sotto il controllo di Gloria.

GERRY

... con cui han pagato pagati falsi dividendi ai secondi azionisti. E’ la famosa catena di Ponzi. Una specie di catena di Sant’Antonio.

GLORIA

Sei pratico di queste cose?

GERRY

Al gabbio si imparano un sacco di cose utili. La truffa diventa sempre più grossa e si intascano bei verdoni finché il Fisco non se ne accorge o non si diventa Governatori della California.

GLORIA

Bruce aveva bisogno di soldi per la sua campagna elettorale. Senza denaro non si fa politica ma lui non è un truffatore.

Gerry si china per farle un baciamo e i libri cadono addosso a Gloria

GERRY

Intuito femminile. I miei complimenti, Ma’am.

Gloria si ritrae ma Gerry le stampa un sonoro bacio sul dorso di una mano. Gloria è scossa 

da un fremito al contatto delle sue labbra. Ritira la mano di scatto, poi per darsi un contegno,

 assume un tono da maestra

GLORIA

Il baciamano non si fa così. Il cavaliere prende la mano della signora, si china lievemente in avanti e finge di baciarle la mano. In realtà le labbra non devono toccarle la pelle. E soprattutto non...

GERRY

...deve fare rumore.

Gloria sorride e annuisce.

GLORIA

Ti ho comprato un vestito scuro, sai, per qualche cena impegnativa. Provalo.

Gloria getta un vestito ancora chiuso nel cellophane a Gerry che lo prende e si inchina 

mimando un baciamano

GERRY

Agli ordini madame. Visto? Falso per falso, viene meglio senza mano.

 

INT. - CASA DI GLORIA. BAGNO - NOTTE

Gerry fischietta contento. Si sta mettendo in ghingheri. Camicia bianca, giacca e pantaloni 

scuri. Sta cercando, davanti allo specchio di farsi il nodo della cravatta. Si impiccia.

Da dietro appare Gloria, elegantissima, che, affacciata nello specchio, lo abbraccia per 

prendere i due capi della cravatta

GLORIA

Così.

Gli fa il nodo della cravatta, lentamente. A nodo fatto, Gerry le ferma le mani

GERRY

Grazie.

Si guardano negli occhi, dentro lo specchio. Poi Gloria si ritira, a disagio.

Gerry si pettina con cura. Si controlla nello specchio e si fa l’occhietto

GERRY

Avevi ragione, vecchio Washie. L’abito fa il monaco e io sono un gran bel monaco.

 

INT. - CASA DI GLORIA. SOGGIORNO - NOTTE

Gloria è pronta per uscire. Si profuma dietro le orecchie e nella scollatura. Da fuori proviene 

UN SUONO DI CLACSON MUSICALE.  Gerry entra, tirato a lucido

GERRY

Dove andiamo di bello?

Gloria lo guarda imbarazzata

GLORIA

Ma non... Gerry, non hai capito. Non usciamo insieme. Volevo solo che provassi il vestito. Io ho un appuntamento con Bruce.

Da fuori proviene di nuovo UN SUONO DI CLACSON MUSICALE.

GLORIA

E’ Bruce. Oh mi dispiace. Un’altra volta. Gerry, non farò tardi. Mentre mi aspetti perchè non riprovi con la dizione?

Gloria accende un registratore dove si sente la voce di Gerry che recita

VOCE GERRY (registrata)

Pèsca una pésca. La topologia di un topo. Alleva tori. Allevatori. Ho perso la pèrla per la via...

Gerry guarda Gloria così addolorato che la donna, d’istinto gli dà un bacio su una guancia

GLORIA

Mi dispiace davvero. Scusami.

Gloria scappa via.

VOCE GERRY (registrata)

Ancòra àncora? Cose che càpitano, capitàno.

Gerry spegne con un pugno il registratore

GERRY

...fanculo, capitàno!

e corre fuori.

 

EXT. - STRADA CASA DI GLORIA - NOTTE

Gerry sbuca in strada di corsa, in tempo per vedere Gloria salire su una Ferrari rossa 

 guidata da Bruce. L’auto pare con un rombo e un’accelerata fantastica.

Gerry corre dietro alla Ferrari.

 

EST. - CALIFORNIA STREET - NOTTE

La Ferrari di Bruce si ferma ad un semaforo. Distaccato di duecento metri, Gerry corre 

disperatamente.

 

INT/EST. FERRARI - NOTTE

Bruce si infila tra i denti una pipa di radica.

BRUCE

Sei bellissima stasera. Gloria, se vinco le elezioni, torni con me?

GLORIA

Se sarai governatore potrai dedicarti con successo al tuo sport preferito.

BRUCE

Cioè?

GLORIA

Il cambio dell’amante.

BRUCE

Gloria, ti prego! E’ stato un incidente... ero ubriaco e non so perché me la son portata a letto.

GLORIA

Nel mio letto, per essere precisi.

BRUCE

Avevo bevuto. Ti ho chiesto perdono cento volte. Non capiterà mai più.

GLORIA

Poco ma sicuro. Non nel mio letto.

BRUCE

Gloria mia, che brutto carattere. Un uomo può sbagliare, no?

GLORIA

Certo. Tu sei il miglior esempio continuo.

Gloria prende dalla propria borsetta una scatola di grossi fiammiferi da pipa. Ne frega 

uno e lo accende, accendendo la pipa a Bruce

BRUCE (aspirando)

Grazie. Ho fatto una cosa brutta ma non per questo devo essere condannato a vita.

GLORIA

E chi ti condanna. Ma io sono come questo fiammifero: mi possono fregare tutti, ma una volta sola.

Dentro la borsetta di Gloria c’é la catena col magnete di Gerry . Bruce la vede e allunga 

una mano, la prende

BRUCE

E questa cos’é?

GLORIA

E’ di Gerry. Tu dici che è stupido, beh quella è una sua idea per aprire le porte quando son chiuse dall’interno. Il magnete fa girare la chiave, capisci?

Bruce getta la catena nel portaoggetti con un gesto di disprezzo

BRUCE

Una cosetta simpatica per entrare nelle case e sgozzare la gente nel sonno.

Il semaforo dà via libera e la Ferrari riparte rombante.

 

EST. - CALIFORNIA STREET - NIGHT

Gerry ansima, trafelato, sudato, ma continua a correre. Vede un taxi libero e lo ferma

GERRY

Segua quella macchina!

TASSISTA

Perché?

GERRY

Come perché! Vai che la perdiamo!

TASSISTA

Mi deve dire il motivo.

(conta sulle dita)

Soldi. Amore. Polizia.

GERRY

La seconda che hai detto.

TASSISTA

Risposta giusta. Per amore, rischio la multa.

Il taxi con Gerry a bordo parte all’inseguimento.

 

EST. - FISHERMAN’S WHARF. RISTORANTE - NOTTE

La Ferrari di Bruce è ferma davanti al famoso ristorante. Anche il taxi preso da Gerry. 

Il tassista si accende una sigaretta. Guarda verso il ristorante:

Gerry è incollato a una delle vetrate e guarda dentro.

 

INT. - RISTORANTE - NOTTE

Bruce e Gloria stanno consumando una cenetta intima al lume di candela. Bruce imbocca 

Gloria con un gamberetto.

La faccia di Gerry schiacciata contro il vetro ha una smorfia di dolore, come se l’avessero 

punto.

BRUCE

Facciamo un brindisi. Al nostro amore, che possa rinascere più forte e più bello di prima.

Gloria sorride e alza il bicchiere.

GLORIA

All’unico amore che conosciamo: quello che io ho per me e quello che tu hai per te.

Bruce la fissa negli occhi, molto serio

BRUCE

Dico sul serio, Gloria. Vinco le elezioni e ti sposo.

Gloria ride, beve un sorso e ricambia lo sguardo intenso di Bruce

GLORIA

Cos’è? Un’altra delle tue promesse elettorali?

 

INT. - DARK BAR - NOTTE

Gerry è seduto al banco del bar, davanti a una lunga fila di bicchieri vuoti. Fa cenno al 

barman di versare ancora. Gerry spia di sottecchi Bruce e Gloria che ballano sulla pista 

semibuia strettamente allacciati.

La mano di Bruce scende ad accarezzare la schiena nuda di Gloria.

La faccia di Gerry accusa il colpo. Beve il whisky d’un fiato.

Bruce sfiora con le labbra i capelli di Gloria e poi scende a baciarla dietro un orecchio.

Gerry soffoca un singhiozzo di dolore. Batte la mano sul banco per avere ancora da bere. Il barman gli riempie il bicchiere.

Bruce e Gloria smettono di ballare e tornano al loro tavolo. Bruce posa del denaro sul tavolo e aiuta Gloria andando verso l’uscita.

Gerry salta giù dallo sgabello per seguirli ma il barman lo afferra per un braccio.

BARMAN

Sono 84 dollari, signore.

Gerry fa cadere una bottiglia di whisky. Il barman lo lascia per raccoglierla e Gerry ne 

approfitta per prendere le banconote che Bruce ha lasciato sul tavolo e buttarle addosso 

al barman. Poi corre fuori.

 

EST. - DARK BAR - NOTTE

Gerry esce di corsa, perde l’equilibrio e cade sul marciapiede.

Accorre il tassista per aiutarlo.

TASSISTA

S’è fatto male, signore? Lasci perdere, segua il mio consiglio. Le donne son tutte puttane. Una persa cento trovate.

Gerry si infuria e afferra il tassista per il bavero

GERRY

Puttana la mia Gloria?

TASSISTA

Buono. Buono. Era solo per consolarla.

GERRY

E’ quel ragno schifoso che la sta facendo cadere di nuovo nella sua tela...

Gerry lo lascia perché vede:

Bruce e Gloria vicini alla Ferrari. Il guardamacchine saluta e Bruce gli allunga una banconota.

BRUCE

Perché non lasciamo qui la macchina e andiamo da me. Son due passi.

GLORIA (coquette)

Perché da te?

BRUCE

Perché io non ospito barboni.

Gloria ride e la coppia, abbracciata si allontana a piedi.

Gerry lascia il tassista e si muove per seguirli, ma l’uomo lo trattiene

TASSISTA

Una banalità davanti a una tragedia di corna ma mi deve 210 dollari.

Gerry si fruga in tasca. Non ha nulla. Dà una manata al tassista

GERRY

Ma come? Non hai detto che lo facevi per amore?

TASSISTA

Non scherziamo, signore. Duecento e dieci dollari.

Nella mano che ha dato la pacca al tassista appare come per magia un portafoglio. 

Gerry lo apre e prende due banconote da cento dollari e una da cinquanta

TASSISTA

Guarda che combinazione. Lei ha il portafoglio uguale al mio.

GERRY

Mi capita spesso fratello.

Gerry ribatte una manata addosso al tassista e quando ritira la mano è vuota. 

Gerry sparisce nel buio e il tassista prende il portafoglio dalla propria tasca e ci infila 

dentro le banconote. Qualcosa non gli torna, perché resta a guardarle perplesso.

TASSISTA

Quaranta dollari di mancia... un signore.

 

EXT. - STRADA CASA DI BRUCE - NOTTE

Bruce e Gloria abbracciati camminano verso la casa di Bruce.

GLORIA

Mi dispiace che lo sottovaluti. Gerry non è andato a scuola ma sa un sacco di cose. A modo suo è molto intelligente.

BRUCE

Secondo me è pericoloso. Conosco quel tipo gente. Vivono rubando. Pronti ad ammazzare per un paio di scarpe.

GLORIA

Non Gerry. E’ un bravo ragazzo.

BRUCE

Non ti ha mai messo le mani addosso?

GLORIA

Certo che no! Come puoi pensare che... sei geloso?

BRUCE (ride)

Geloso? Di quello? Io, futuro governatore della California, geloso di un vagabondo puzzolente che si soffia il naso con le dita? Senti, dobbiamo parlare tutta la sera di quell’animale?

Bruce stringe Gloria a sé e la bacia. Poi la prende per mano e si avvicina all’ingresso della 

sua casa.

Dal buio sbuca un uomo incappucciato armato di coltello. Afferra Gloria e le tappa la bocca 

con una mano puntando il coltello all gola del terrorizzato

GERRY (con voce contraffatta)

Bel pezzo di fica, amico... Me la prendo io e le mostrerò cosa sa fare un vero maschio. Qualcosa in contrario?

L’aggressore preme la punta del coltello nella gola di Bruce. Paralizzato dalla pura, Bruce non risponde.

Gloria morde a sangue la mano dell’uomo, ma questi non la molla. Muove però un poco 

il coltello che ha nell’altra mano e ferisce lievemente la gola di Bruce che urla terrorizzato. 

L’aggressore abbassa un poco il coltello e Bruce ne approfitta per fare un salto indietro e scappare.

BRUCE (fuggendo)

Vado a chiamare la polizia!

Gloria morde di nuovo la mano che l’uomo le tiene premuta sulla bocca che stavolta molla 

la presa.

GERRY

Vedo che a volte anche una signora mangia carne senza la fottuta forchetta.

Gerry ha parlato con la sua voce. Si leva il cappuccio e si succhia la mano sanguinante.

Gloria fissa Gerry sbalordita. Realizza lo scherzo giocato al povero Bruce e lo chiama a 

gran voce

GLORIA

Bruce! Bruce! Torna qui! Bruce!

GERRY

Inutile. Il tuo eroe di merda se l’è squagliata. Secondo me sarà già arrivato a Oakland.

Gloria riempie di pugni Gerry, furibonda. Gerry la lascia fare, senza difendersi. 

Gloria si ferma ansimante

GLORIA

Vagabondo fottuto, credi che un uomo si misuri da queste cose?

Gerry sorride e annuisce

GERRY

Sì. Tu no? Te la prendi con me? Pensi che io sarei scappato lasciandoti nelle mani di un assassino violentatore?

Gloria abbassa la testa immusonita.

 

INT. - CASA DI GLORIA. SOGGIORNO - NOTTE

Suona il telefono.

Gloria, appena entrata, solleva la cornetta. Gerry si siede sul sofà succhiandoi la mano ferita.

GLORIA (al telefono)

E bravo Bruce. Finalmente.

 

INT. CASA BRUCE. CAMERA DA LETTO - NOTTE

Bruce telefona sdraiato sul suo letto in vestaglia

BRUCE (al telefono)

Come finalmente! E’ mezz’ora che chiamo! Quando sono tornato con un poliziotto non c’era più nessuno. Sei riuscita a scappare?

 

INT. - CASA DI GLORIA. SOGGIORNO - NOTTE

                                                                        GLORIA (al telefono)

No. Quella é la tua specialità. Mi ha salvato Gerry.

VOCE BRUCE 

Gerry? E che faceva davanti a casa mia di notte?

                                GLORIA (al telefono)

E’ l’ultima cosa che mi è venuta in mente di chiedergli. Senti, chiamo il Distretto e gli dico che tutto è finito bene.

 

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